Cambierà la Maturità. Nuovi test in cento scuole. Prova di italiano, matematica e inglese. E il quizzone sparirà
Data: Lunedì, 05 settembre 2011 ore 08:06:12 CEST Argomento: Rassegna stampa
Sono usati da tempo
alle elementari e alle medie, l'anno scorso hanno debuttato alle
superiori. Adesso per i test Invalsi è
arrivato il momento della Maturità e a giugno 2012 saranno sperimentati
su base volontaria durante gli esami di Stato. Sono le famose
prove standard, quelle che tanto hanno fatto discutere negli ultimi
mesi e che, essendo uguali per tutti, hanno l'obiettivo di misurare il
livello degli studenti a prescindere dal variabile metro di giudizio
dei loro professori. Il ministero
dell'Istruzione sta già cercando le scuole che vorranno aderire
volontariamente al progetto. Dovrebbero essere un centinaio,
l'idea è trovarne una per ogni provincia in modo da avere un campione
rappresentativo di tutto il territorio.
Se la sperimentazione dovesse
andare bene, dall'anno successivo — e quindi dalla Maturità del 2013 —
il test Invalsi potrebbe diventare obbligatorio per tutti i
maturandi.
E prendere il posto del
quizzone, la terza prova che oggi consiste in una serie di domande su
cinque materie preparate dalle singole commissioni e quindi diverse da
scuola a scuola. Ecco, ma il test
Invalsi della Maturità quali materie potrebbe toccare?
Sicuramente italiano e matematica, come già avviene alle elementari e
alle medie. Ma si studia l'ipotesi di una prova standard anche per la
lingua straniera. Una volta a regime, e quindi non prima del 2013, il
test Invalsi potrebbe far media nel voto di maturità, come oggi avviene
per l'esame di terza media. Durante la sperimentazione, invece, il
risultato resterà fuori dal voto finale.
Perché allargare il campo di
applicazione di questi test? «La valutazione — ha detto Mariastella
Gelmini ieri a Cernobbio, nel suo intervento al Forum Ambrosetti — è
una pratica diffusa in tutti i Paesi avanzati ed è essenziale per
alzare la qualità del sistema dell'istruzione». Test simili sono
diffusi non solo in singoli Paesi stranieri ma anche a livello
internazionale, come quelli Ocse Pisa che ogni tre anni valutano il
livello dei quindicenni di una settantina di Paesi. In base agli ultimi
risultati — pubblicati dall'Ocse nel dicembre scorso, ma relativi ai
test dell'aprile 2009 — gli studenti italiani hanno recuperato quattro
posti in italiano e tre in matematica. Un'inversione di tendenza dopo
anni di continui peggioramenti anche se continuiamo a galleggiare
intorno a metà classifica. E con buone notizie arrivate dal Sud, specie
dalla Puglia che rispetto a tre anni prima ha migliorato il suo
risultato di 50 punti (circa il 10%) salendo sopra la media nazionale.
Una volta a regime, i test Invalsi alla maturità potrebbero avere anche
un'altra conseguenza: far pesare il voto della Maturità nei test
d'ammissione per le facoltà universitarie a numero chiuso, proprio
quelli che cominciano oggi. Il
meccanismo era stato previsto nel 2007 dall'allora ministro Fioroni, ma
poi congelato nel timore che avrebbe premiato non gli studenti più
bravi ma quelli con i professori più generosi. Una distorsione che
potrebbe essere eliminata o almeno ridotta proprio con le prove
Invalsi, uguali per tutti e per tutti corrette allo stesso modo.
Già
quest'anno, invece, all'esame di Stato ci sarà un'altra novità. Dopo la
pubblicazione dei quadri chi avrà preso almeno 80 su 100 potrà
sottoporsi, sempre volontariamente, ad un altra prova, sempre un test
standard uguale in tutta Italia. Ma che stavolta metterà in
palio borse di studio da 10 mila euro per chi deciderà di iscriversi
all'università lontano da casa. Soldi che saranno assegnati ai primi
classificati e a prescindere dal livello di reddito.
Lorenzo Salvia
(da Flc-Cgil)
redazione@aetnanet.org
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