Gelmini agli insegnanti: ''Non scioperate'' La scuola si apre tra mille tensioni. Crescono le classi con più di 30 alunni.
Data: Domenica, 04 settembre 2011 ore 06:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


"In un momento in cui il Paese è chiamato a raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013 e a ridurre la spesa improduttiva, a me pare che sia facile scioperare, ma oggi è il momento della responsabilità": lo ha dichiarato il ministro della Pubblica istruzione, Maria Stella Gelmini, commentando la protesta indetta dagli insegnanti la prossima settimana che metterebbe a rischio gli esami di riparazione.
"Ricordo che la scuola ha avuto il riconoscimento degli scatti di anzianità", ha aggiunto Gelmini, a Summonte in provincia di Avellino per partecipare alla prima festa dei Popolari per l'Italia. 
Il nuovo anno parte tra mille tensioni                           
 Sta per partire il nuovo anno scolastico (che anche quest'anno comincerà all'insegna del caro-libri).
Nei prossimi giorni entreranno in aula 7 milioni e 830.000 alunni, tra scuole materne e istituti superiori. Ad attenderli 30.000 nuovi docenti, circa 36.000 tra bidelli e personale amministrativo, e 94.000 insegnanti di sostegno, secondo il ministero dell'Istruzione il numero più alto mai raggiunto dalla scuola italiana. Un dato curioso: la metà dei nuovi professori assunti lavorerà al Nord, appena il 29% al Sud.
 
Le classi con 30 studenti saranno lo 0,6%
Cresce la percentuale di classi con oltre 30 alunni, che passa dallo 0,4% allo 0,6%. Su questo punto il ministro dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca Mariastella Gelmini, che oggi ha presentato in conferenza stampa i numeri del nuovo anno scolastico, ha ribattuto: “ Il numero medio degli studenti per classe è di circa 22, ed è inferiore al dato medio dei paesi Ocse, circa 23 alunni per classe, anche se le classi con oltre 30 studenti sembrano aumentate rispetto allo scorso anno”.
Gelmini: "Sarà un avvio regolare"
"Penso che ci siano tutte le condizioni per un avvio di anno scolastico regolare", ha detto oggi il ministro presentando i numeri della scuola italiana che, ha garantito, non verrà toccata minimamente dalla manovra finanziaria da 45,5 miliardi di euro.
"La coperta è corta, ma l'attenzione alla scuola è stata dimostrata dal fatto che non ci sono tagli alla scuola e all'università in questa manovra, anche se i sacrifici vengono chiesti a tutti", ha detto la Gelmini.
I 1.000 presidi disoccupati
Alla notizia che, con l’accorpamento di alcune migliaia di scuole elementari e medie saranno tagliati i posti di circa 1.000 presidi, la Gelmini ha risposto che questi posti “saranno totalmente recuperati”.
Più tempo pieno
Aumenta rispetto al passato il tempo pieno: nel 2011-2012 il 30,5% degli alunni frequenterà una classe a tempo pieno, rispetto al 24,3% del 2003-2004. Il ministero ha detto che negli ultimi tre anni sono state 3.803 le classi in più a passare al tempo pieno.
La novità: le nuove borse di studio
Ma la vera novità di quest’anno, secondo il ministro, è l’introduzione delle borse di studio per gli studenti più meritevoli. Quest'anno, per la prima volta, sarà sperimentato "un sistema di premiazione del merito degli studenti in uscita dalla scuola superiore e in ingresso nelle Università" che riguarderà un migliaio di ragazzi, ha detto il ministro.
Il sistema sarà gestito dalla Fondazione per il merito, a cui parteciperanno anche enti privati. Chi alla maturità avrà un punteggio di almeno 80 su 100 potrà accedere a un test nazionale di selezione, e i migliori classificati potranno accedere (indipendente dalle condizioni economiche) a borse di studio per il primo anno all'università o a prestiti d'onore di circa 10.000 euro l'anno. Chi si laureerà col massimo dei voti non dovrà rimborsare i prestiti, gli altri lo faranno quando avranno trovato un lavoro.
E quelle tradizionali
A questi premi si aggiungeranno le 3.000 borse di studio tradizionali finanziati dal Programma operativo nazionale, assicura il ministero.
Il progetto Scuola 2.0
C’è poi il capitolo Scuola 2.0. Secondo le previsioni del ministero prevede di investire complessivamente quasi 30 milioni di euro per il nuovo anno scolastico, finalizzate all’installazione di 9.000 lavagne multimediali, formarne all'uso 12.000 docenti, favorire il passaggio alla cosiddetta "Scuola 2.0" e per incoraggiare anche l'editoria a produrre materiali elettronici.
 
Ancora un anno per gli EBook
Il passaggio vero e proprio agli eBook è però previsto in realtà per il 2012-2013, anche se dal ministero non hanno indicato cifre su numero di studenti e delle scuole interessate, ma si sono limitati a dire che le famiglie risparmieranno 100-110 euro all'anno sull'acquisto dei libri, anche se dovranno ammortizzare l'acquisto del lettore di libri digitali.
 (da IlSalvagente)

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