Assunta come insegnante solo perché mi sono ammalata al momento giusto
Data: Sabato, 03 settembre 2011 ore 16:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Mi chiamo
Giovanna Storti e sono un'insegnante precaria da 14 anni.
Domani finalmente entrerò di ruolo alle superiori. A dir la verità il
mio punteggio, pur essendo alto, non mi aveva ancora portato a
raggiungere la vetta delle nomine, solo molto vicino. Dall'anno scorso
però appartengo alle categorie protette a causa di una grave patologia
e di un riconoscimento di invalidità; è con questa precedenza che
riesco ad entrare quest'anno. Io mi considero davvero una privilegiata.
Mi sono ammalata a settembre, ho fatto la visita per l'invalidità a
dicembre e la risposta mi è arrivata ad aprile. Quando ho letto il
verbale dell'Inps ero felicissima e mi veniva da ridere di questa mia
emozione tutta positiva che provavo nel leggere il mio nome seguito da
«è invalido civile». La mia fortuna è stata però poter presentare la
documentazione in provveditorato. Infatti la si può presentare solo
quando si aggiornano le graduatorie e quest'anno l'apertura per
l'aggiornamento è stata dal 12 maggio al 1° giugno. Il precedente è
avvenuto nel 2009 e il prossimo sarà nel 2014. Penso sempre che se mi
fossi ammalata soltanto sei mesi dopo non avrei potuto fare nulla se
non aspettare tre anni, sicuramente ci sarà qualcuno in questa
situazione. Non dico che sia giusto in assoluto che chi ha una
invalidità debba avere una precedenza, ma se c'è una regola o un
diritto acquisito, deve valere per tutti e non solo per chi, come me,
ha avuto la fortuna, diciamo così, di ammalarsi nel momento giusto. Per
usufruire della legge sul collocamento delle categorie protette bisogna
essere anche disoccupati. Non c'è problema: noi precari della scuola
tutti gli anni a luglio siamo disoccupati. Invece il problema c'è:
bisogna essere disoccupati e iscritti al collocamento all'atto
dell'aggiornamento delle graduatorie. Possibile che le cose siano così
complesse? Come è possibile chiedere il requisito della disoccupazione
ad un precario con un contratto che sta per scadere? A maggio ho dovuto
dare le dimissioni. Ho creato disagi a tutti: alla scuola, che si è
dovuta attivare per trovare un supplente e soprattutto agli studenti.
Alla fine questa storia sta finendo bene, non mi posso certo lamentare
anzi, ripeto, mi considero più fortunata di molti altri. Per far capire
però cosa vuol dire essere precari vorrei raccontare che l'anno scorso,
il 30 agosto, quando durante una visita specialistica il medico mi ha
detto: «Bisogna fare una biopsia, deve tornare domani o dopodomani,
può?». Io ho risposto: «Non so. Forse ci sono le nomine...».
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