Test nazionale dopo il diploma per borse di studio da 10 mila euro
Data: Giovedì, 01 settembre 2011 ore 14:30:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Armati di libri per gli esami della sessione alle porte o per chi dovrà sottoporsi ai test d’ingresso, dal Ministero della Pubblica Istruzione arriva una novità che spaventa i giovani che da settembre frequenteranno il quinto anno di scuole superiori.
Fatti gli esami di maturità, il Ministero ha deciso che i neodiplomati saranno sottoposti a un test nazionale per mettere in palio borse di studio di 10 mila euro. Premio in somma economica che non guarderà i redditi ma solo gli studenti con il punteggio più alto. Unica richiesta? Staccare il cordone ombelicare e andare a studiare lontano da casa.                               
Sarà necessario attendere il bando dopo il test, per verificare se basterà cambiare regione o scegliere determinate università prestabilite. La media del 27 è la condicio sine qua non per mantenere la borsa di studio. Dal secondo anno il contributo non sarà a fondo perduto ma sarà un prestito d’ onore: bisognerà restituire quanto ricevuto solo quando lo studente avrà trovato il suo primo lavoro. Se ci si laurea invece con 110 e lode non sarà necessario restituire i soldi ricevuti.
Per partecipare al test nazionale, alla maturità bisognerà prendere da 80 a 100 come punteggio di diploma. Una piccola tassa di cinque euro sarà richiesta per coprire le spese. Quando sarà fatto il test? Nella seconda metà di Luglio, una volta che saranno pubblicati i quadri degli esami di stato. Non sarà necessaria la preparazione prettamente scolastica ma il test sarà basato sulle competenze di base, ovvero dalla comprensione del testo alla logica.
Il luogo dove recarsi per fare i test? Le università, una per regione, due università nelle regioni piu’ grandi.
«Anche in Italia - afferma il Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini - parte un sistema di valutazione organico per premiare i migliori anche se in difficoltà economiche».
Il lato negativo di questo test è che non guarderà le famiglie povere e meritevoli di permettere al proprio figlio di proseguire gli studi ma solo il risultato degli studenti. I fondi ammontano a 30 milioni di euro, 10 milioni sono stanziati dal ministero dell’ Istruzione, gli altri 20 dai fondi Pon dell’ Unione europea.
Le borse di studio non saranno gestite dalle Regione ma dalla Fondazione per il merito con la collaborazione dei ministeri dell’ Istruzione e dell’ Economia :
«Un progetto che unisce impresa, formazione e ricerca» continua la Gelmini.
L’autore del saggio Meritocrazia Roger Abravanel commenta : «Sono lieto che si vada nella direzione di premiare l’ eccellenza con un sistema che misura in modo obiettivo il merito degli studenti»
Danilo Ruberto
    (da http://www.controcampus.it)

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