Spesa pubblica: Italia fanalino coda Ocse per scuola e stipendi
Data: Giovedě, 01 settembre 2011 ore 08:02:57 CEST Argomento: Rassegna stampa
L'Italia
somiglia un poco a quei nobili in costante decadenza quando scoprono
che il loro reddito ristagna da troppo tempo e le spese invece
continuano a salire. Risparmiano sulla servitu', vendono qualche
gioiello di famiglia ma i conti non tornano.
Le difficolta' italiche sono l'effetto di una crescita che ristagna da
molti anni squilibrando tutti gli indicatori, anche se la spesa,
seppure in costante crescita da 30 anni, presenta una dinamica
inferiore rispetto a molti paesi dell'area
euro.
Il risultato e' che la spesa pubblica in Italia e' pari al 51,8% del
pil rispetto al 50,8% dell'area euro ma la spesa pubblica pro capite e'
13.400 euro, come negli Stati Uniti e Gran Bretagna, leggermente
inferiore alla Germania e Giappone ma sensibilmente minore rispetto ai
19.300 euro della Francia o agli oltre 17 mila dei paesi del Nord
Europa.
Dalle statistiche elaborate dall'Ocse emerge un quadro che mostra una
spesa pubblica in Italia in linea alle altre principali economie anche
se con qualche differenza nelle singole voci. Guardando all'attualita'
della manovra di correzione, il costo del welfare dell'Italia e'
allineato agli altri paesi, la spesa per stipendi e' addirittura
inferiore mentre e' piu' elevata l'incidenza della spesa per il
funzionamento della PA e soprattutto il costo del debito pubblico.
Ad esempio nel capitolo welfare, l'Italia non presenta livelli di spesa
superiori ai principali partner, anzi. La voce protezione sociale
rappresenta il 39% della spesa pubblica, in Francia e' il 42%, il 45%
in Germania. Giappone, Gran Bretagna, Spagna e Grecia invece si fermano
al 35%, gli Stati Uniti al 21%. Ma sommando anche scuola e sanita' si
arriva al 62% della spesa pubblica in Italia, 69% in Germania, 65% in
Giappone, 67% in Francia, 65% in Gran Bretagna e 57% Stati Uniti.
Dunque spendiamo in percentuale un po' di piu' degli altri per pensioni
e assistenza, in linea agli altri per la sanita' (che rappresenta il
14% della spesa totale) ma meno per l'istruzione con un 9% sul totale,
come la Germania, rispetto all'11% di Francia, Olanda e Spagna, al
13,5% della Gran Bretagna e al 15% degli Stati Uniti.
Ancora piu' indicativo il raffronto per spesa pro capite per
previdenza/assistenza, istruzione e sanita'. In Italia la spesa ammonta
a 8.400 euro anno per ogni cittadino, superando gli Stati Uniti con
7.800, Spagna (6.600 euro), Grecia (6.200) e Portogallo (5.100). La
Svezia di contro mostra una spesa pro capite nel welfare di 12.700
euro, la Francia 11.700, Olanda 10.400, Germania 9.500, Giappone 9.200
e Gran Bretagna 8.600 euro l'anno.
Anche sul fronte della pubblica amministrazione, alla voce stipendi
dipendenti pubblici l'Italia e' tra i piu' virtuosi.
Sempre dai dati Ocse, l'anno scorso l'Italia ha speso 171 miliardi di
euro per stipendi nella PA, pari al 21,6% della spesa pubblica totale,
come in Grecia. In Francia superano i 250 miliardi l'anno, pari al
23,8% della spesa, in Gran Bretagna, Stati Uniti e Spagna incidono per
il 26% mentre in Giappone si fermano al 18%. Il primato va alla
Germania con retribuzioni pari al 15,5% del totale e Berlino nel
complesso mostra forse la maggiore efficienza nella spesa pubblica.
Spende molto per il welfare, ma meno degli altri in termini di costi di
funzionamento dell'apparato pubblico.
I capitoli dove invece l'Italia presenta un'incidenza della spesa ai
vertici e' il costo del debito e i consumi intermedi della pubblica
amministrazione. Il fardello dell'indebitamento costa quasi 70 miliardi
di euro di interessi, pari all'8,67% del totale della spesa pubblica.
Ci supera la Grecia con il 10% mentre per la Francia e la Spagna il
costo del debito incide per meno del 5%, il 5,25% in Germania, il 6%
negli Stati Uniti, Gran Bretagna e Giappone.
Anche il Portogallo spende meno dell'Italia.
La spesa per interessi fa lievitare l'incidenza dei costi di
funzionamento della macchina pubblica che in Italia arriva a oltre 131
miliardi, pari al 16,6% del totale contro il 12,8% di Francia e
Germania, 11% Spagna e Gran Bretagna e 8,65% Stati Uniti. In Giappone
e' il 14,8%, il 15% in Olanda e il 13,5% in Portogallo. Il record
negativo e' della Grecia con 25,3 miliardi, pari al 25% della spesa
pubblica complessiva.
La spesa per consumi intermedi in Italia rappresenta l'11,5% del
totale, in linea con la Spagna, ma superiore a Francia e Germania che
si attestano al 10%.
Anche per l'ordine pubblico e sicurezza in Italia la spesa e' notevole,
con 30 miliardi di euro l'anno e' il 3,8% del totale. In Germania e' il
3,50%, in Francia il 2,30%, mentre arriva al 5% in Gran Bretagna e
Spagna. (ASCA)
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