Auguri e saluti. Salvo cambiamenti dell’ultima ora… restano 366 giorni all’alba. Purtroppo il 2012 è bisestile.
Data: Mercoledì, 31 agosto 2011 ore 21:00:34 CEST Argomento: Redazione
E’ tempo di auguri. Domani, 1°
sett. 2011, il vecchio (ma non anziano) prof - per la 39.ma volta! –
inizierà l’anno scolastico, che dovrebbe essere conclusivo del suo
lungo periodo lavorativo. E aspetterà col distacco dei pensionati
l’arrivo del 21 Dicembre 2012 del Calendario Maya. Sperando che il dio
del tempo, Crono, quel giorno apocalittico del solstizio d’inverno sia…
distratto.
A quegli antichi sacerdoti-astronomi del
centro America preferisco il Carpe diem di Orazio Quinto Flacco: “Non domandarti – non è giusto saperlo – a
me, a te quale sorte abbian dato gli dèi, e non chiederlo agli astri, o
Leuconoe; al meglio sopporta quel che sarà: se molti inverni Giove
ancor ti conceda o ultimo questo che contro gli scogli fiacca le onde
del mare Tirreno. Sii saggia, mesci il vino – breve è la vita –
rinuncia a speranze lontane. Parliamo e fugge il Tempo geloso: carpe
diem, non pensare a domani”. (Odi 1, 11, 8)
Oggi gli auguri degli àuguri moderni e contemporanei
sono più drammatici e un po’ più “volgari”. E sono i miei auguri a
tutti i lavoratori della conoscenza per questo ennesimo difficile
tormentato problematico e drammatico a.s. 2011-12
a) In bocca al lupo.
Di cui preferisco la dotta interpretazione che salva fratello
lupo. L’augurio che il cacciatore si trovi sempre di fronte, de visu,
di faccia, in bocca a quel cane lupo affamato che se arriva alle spalle
sono guai seri. Meglio sempre… in bocca!
b) In culo alla
balena. Anche qui non è un mandare a fanc… il cetaceo. Si
augura ai balenieri di incontrare la balena (bianca, nera grigia…) su
una rotta diversa dalla propria nave vedendola di coda (culo) e non che
sbuchi improvvisamente dal fondo marino, in un attacco mortale a
sorpresa
c) Mucha mierda.
Lo dicono i cugini spagnoli augurandosi che tante carrozze con cavalli
già ben satolli accompagnino spettatori paganti ai loro spettacoli
teatrali. Per questo calpestare feci porta bene, anche se rovina le
scarpe… e infastidisce l’odorato!
Per i miei 24 lettori (uno meno del Manzoni !), anticipo il mio intervento che farò
inserire a verbale nel Collegio dei docenti di domani 1°
settembre 2011 ore 9.
Il sottoscritto, docente di “ruolo” a tempo
indeterminato con stipendio fisso, (cioè “bloccato”)
dichiara
1. Di volersi attenere, stricte sensu, al CCNL
del 2007-9 (Art 26-29) per tutto l’a.s. 2011-12.
2. Di non accettare nessuna ora eccedente l’orario di
cattedra, né supplenze nelle classi “scoperte”, né corsi IDEI o
insegnamento nel quinto anno integrativo del liceo artistico, in modo
da agevolare i colleghi precari
3. Di avere intenzione di non approvare in blocco il
POF
4. Di non preparare programmazioni per le classi ma
di attenersi ai programmi ministeriali
5. Di non accettare incarichi di Tutor
6. Di non voler fare parte di nessuna Commissione
7. Di essere contrario alle Gite di Istruzione
8. Di non fare nuove adozioni di libri di testo
9. Che parteciperà alle riunioni degli organi
collegiali lo stretto tempo necessario
10. Che correggerà i compiti degli alunni durante le
ore di lezione
Quando nel settembre del 1970 mi presentai,
per la prima volta da questa parte della cattedra, ai miei primi alunni
di quel liceo classico con 4 anni meno di me, dissi poche parole. Il
cui succo era questo: “Voi sarete le
mie cavie e mi scuso con voi. Nessuno mi ha insegnato ad insegnare. Ma
ho un entusiasmo straordinario”. E svolsi la mia prima lezione
di filosofia. Alla fine dell’ora, in corridoio, un alunno mi definì: “Illuso e fanatico. Fanatico per la scuola
e la cultura. Illuso per una scuola che non esiste…”
Conservo, in quadernoni, tutti i nomi dei migliaia di alunni a cui
spesso ho augurato con un buffetto sulla spalla: In bocca al lupo!
Giovanni Sicali
(ex “illuso e fanatico”)
giovannisicali@gmail.com
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