Dal 28 agosto al Santuario Madonna delle Lacrime di Siracusa Carmelo Randazzo è in sciopero della fame.
Data: Mercoledì, 31 agosto 2011 ore 14:43:45 CEST Argomento: Redazione
“Seguire
Cristo significa mettersi sulle sue orme nella via del calvario.
Seguire Cristo vuol dire ripercorrere la sua strada, agire come ha
agito Lui, vivere come ha vissuto Lui. Significa far nostre le
sofferenze dei fratelli, come ha fatto Lui. Il mio pensiero in questo
momento va in particolare ai precari della Scuola, che all’ingresso di
questo Santuario manifestano il loro disagio e la loro umiliazione a
motivo della perdita del posto di lavoro”. Questi alcuni passi
dell’omelia con cui L'arcivescovo Mons. Salvatore Pappalardo ha aperto
l’omelia per la celebrazione, nel Santuario, dell’anniversario della
lacrimazione di Maria a Siracusa, in diretta su rai uno.
È iniziata così la protesta dei precari amministrativi della scuola di
Siracusa, il 27 agosto,con un presidio permanente davanti il santuario
della Madonna delle Lacrime e continua ancora oggi per manifestare le
difficoltà che nel mondo della scuola non sono più sostenibili.
430 collaboratori scolastici,110 amministrativi,90 tecnici iscritti
nella graduatoria permanente che da oltre 15 anni prestano servizio
presso le nostre scuole, sono stati lasciati a casa.
A testimoniare il proprio disagio c’è anche Carmelo Randazzo, in
sciopero della fame da domenica 28 agosto, è un uomo di 57 anni, fa
l’assistente amministrativo dal 1994, con tono pacato,come se non
volesse disturbare il luogo sacro nel quale si trova, dice ai colleghi
di non preoccuparsi, che sta bene ,ha solo le gambe un po’ stanche.
Chiacchera con la gente che si ferma al gazebo e dice: “non si possono
considerare delle persone solo dei numeri, chi sono io uno di quei 50,
100, 1000 ,citati in un decreto ,che non serve più? Noi siamo Elvira,
Carmelo, Michele, Salvatore,sono queste le nostre facce, sono queste le
persone che sono state tagliate e certamente non perché non siamo più
utili; ho deciso di digiunare perchè i miei figli e colleghi non
siano costretti a farlo domani, mi dicono di smettere ma non
voglio,voglio continuare, ho scelto io di cominciare e sono ben
cosciente di quello che significa ma è giunto il momento di dire basta
e difendere ,oltre al posto di lavoro, la nostra scuola e la nostra
dignità!”
Fabiola Carbonaro
aloibaff@alice.it
|
|