Studenti medi e universitari: “Manovra salvi i ricchi e gli evasori, pagano un'altra volta gli studenti “
Data: Martedì, 30 agosto 2011 ore 19:20:00 CEST Argomento: Redazione
L' Unione degli
Universitari e la Rete degli Studenti Medi denunciano l'ennesimo
tentativo di tutelare gli interessi di pochi per far pesare sulle
spalle degli studenti e dei lavoratori i sacrifici della manovra
finanziaria.
Già nella prima bozza il Governo sembrava ignorare completamente le
drammatiche condizioni in cui versano diritto allo studio e occupazione
giovanile nel nostro Paese. Con le modifiche che vogliono apportare, se
possibile, si fa peggio.
Infatti, nelle modifiche in programma, non solo i “ricchi” non
pagheranno più il contributo di solidarietà-da dover estendere
invece anche ai redditi e i patrimoni non dichiarati- ma si cerca di
scaricare i costi sui giovani, non conteggiando più gli anni
universitari e del servizio militare ai fini dell'età di
pensionamento.
Così, ancora una volta, gli interessi dei grandi evasori e delle grandi
rendite saranno tutelati mentre il sacrificio della manovra viene
scaricato sulle spalle di chi ha già pagato il prezzo della crisi.
Oltre al danno economico diretto il blocco del riscatto dei contributi
per fini pensionistici palesa la volontà del Governo di svilire il
valore degli anni della formazione universitaria e dei titoli di
studio.
Questo provvedimento va a colpire gli universitari tutti e in maniera
evidente i percorsi di alta formazione e i laureandi in medicina,
futuri medici del nostro Paese, che non potranno più riscattare un
percorso formativo di oltre 10 anni.
E' l'ennesimo attacco al ruolo dell'università e della formazione nel
nostro Paese. Il risultato di questa politica è: colpire direttamente
chi ha deciso di studiare e disincentivare le iscrizioni future, già in
preoccupante calo dopo i provvedimenti a firma dei Ministri
Gelmini-Tremonti.
Nelle scuole superiori ,invece, la conseguenza diretta di questo
provvedimento sarà che la classe docente- già di per sé vecchia -sarà
costretta ad andare in pensione ancora più tardi, bloccando l’ingresso
ai giovani laureati.
Il Governo colpisce ancora una volta il futuro dei giovani studenti per
non colpire seriamente gli evasori e non far pagare i sacrifici della
manovra ai grandi patrimoni e agli speculatori.
L’UDU e La Rete degli Studenti Medi, davanti a una manovra che sembra
figlia di nessuno, non possono che prendere atto che il Governo,
ostaggio di correnti interne ai partiti di maggioranza e delle lobbies
di questo Paese, faccia gravare i sacrifici sulle spalle dei più
deboli. Per queste ragioni chiediamo e chiederemo, scendendo in piazza
il 6 settembre accanto alle lavoratrici e ai lavoratori , l'immediato
ritiro di questa manovra per la costruzione insieme di una manovra più
equa e sostenibile che parta da una seria lotta all'evasione, maggiore
equità sociale e un investimento vero nel mondo della conoscenza.
Michele Orezzi - Coordinatore Nazionale Unione degli
Universitari
Sofia Sabatino
- Portavoce Nazionale Rete degli Studenti Medi
|
|