Cisl:Servizi riscattati, inaccettabile penalizzazione- Flc-Cgil: Invece di colpire i patrimoni ci si accanisce sulle pensioni
Data: Martedì, 30 agosto 2011 ore 18:45:00 CEST Argomento: Sindacati
Cisl:Servizi riscattati, inaccettabile
penalizzazione-
L’ipotesi di escludere dal computo dell’anzianità previdenziale i
periodi riscattati è a dir poco sconcertante: si interviene su scelte
già fatte, per le quali si sono pagati anche costi non indifferenti,
sconvolgendo le attese di quanti vedono allungarsi i tempi di uscita
dal lavoro.
Tale operazione si tradurrebbe per buona parte dei lavoratori pubblici
e per moltissimi lavoratori della scuola in un’ennesima penalizzazione.
Di fronte a disposizioni la cui legittimità è peraltro assai dubbia, ci
chiediamo quale sia la logica che le informa, se non quella di un
perdurante attacco al lavoro pubblico, per il quale evidentemente non
vale il richiamo ai diritti acquisiti, solennemente invocati per fare
salvi i vitalizi dei parlamentari.
Attendiamo di conoscere come saranno formulate le ipotesi emendative su
cui si sarebbe trovata l’intesa nell’ambito della maggioranza: in ogni
caso riteniamo inaccettabile, e lo contrasteremo con forza, ogni
intervento che scarichi in modo così pesante e discriminatorio sui
lavoratori pubblici e della scuola i costi della manovra.
Giovanni
Faverin, segretario generale Cisl Fp
Francesco
Scrima, segretario generale Cisl Scuola
Pantaleo (Flc-Cgil): Invece di colpire
i patrimoni ci si accanisce sulle pensioni
Il segno depressivo ed antisociale della manovra finanziaria non
cambia. Anzi, si colpiscono ancora di più i lavoratori pubblici e
privati. Invece di recuperare le risorse derivanti dalla eliminazione
della sovrattassa su redditi alti con una imposta patrimoniale, con una
seria lotta alle evasioni fiscali e con una riduzione seria dei costi
della politica, si sceglie di far cassa attraverso pesanti interventi
sulle pensioni. Così commenta Domenico Pantaleo, segretario generale
FLC CGIL, dopo le ultime modifiche del governo alla manovra anticrisi
secondo cui il servizio militare e gli anni di università, anche se
regolarmente riscattati, non sono più riconosciuti ai fini della
maturazione dell'età pensionistica. "È un vero ladrocinio quello che
sta per commettere il Governo a danno dei lavoratori innalzando l'età
pensionabile da 1 fino a 6 anni". Chi ha fatto il militare dovrà
rimanere in servizio un anno in più, mentre chi ha riscattato gli anni
di laurea addirittura cinque. In molti casi queste misure si sommano
fino a bloccare per 6 anni l'uscita dal lavoro. Ma il tempo diventa
infinito se si aggiunge il prolungamento di un anno per la finestra
mobile nella scuola. I lavoratori, dopo i sacrifici per riscattare con
i loro soldi quattro anni di corso di laurea (in alcuni casi cinque) e
altri periodi coperti dalla contribuzione figurativa come la maternità
e l'assistenza alle persone disabili, adesso si vedono scippare soldi e
tempo prezioso della loro vita.
Un Governo bugiardo e infingardo che ha preso di mira nuovamente i
settori della conoscenza dove c'è la più alta concentrazione di
personale laureato. Solo nella scuola ogni anno ci sono in media 30.000
pensionamenti di docenti, dirigenti e ATA di cui circa l'80% è
personale laureato. Evapora il piano triennale sulle immissioni in
ruolo perché ritardando i pensionamenti non ci saranno prospettive di
stabilizzazioni nei prossimi anni né per i precari e né per i
neolaureati che intendono intraprendere la professione docente. Questo
ulteriore provvedimento si aggiunge, nei settori della conoscenza, ai
tagli pesantissimi agli organici, al blocco dei contratti, degli scatti
di anzianità, al TFR liquidato dopo due anni e alla possibilità di
congelare la tredicesima mensilità. Inoltre, con il decreto correttivo
di Brunetta si intende annullare ogni spazio di contrattazione
modificando in maniera unilaterale e retroattiva il contratto vigente
per penalizzare ancora di più la dignità del lavoro pubblico. Alle
politiche antipopolari bisogna rispondere con un duro e lungo conflitto
perché il Governo Berlusconi sta portando il Paese nel baratro.
Si rafforzano tutte le ragioni per aderire in massa allo sciopero
generale indetto dalla CGIL il 6 settembre e partecipare in massa alle
manifestazioni territoriali.
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