Concorso D.S.: quelli dello “stellone”... vogliono dire qualcosa….!
Data: Domenica, 28 agosto 2011 ore 14:25:00 CEST
Argomento: Opinioni


Lettere in redazione
Cari colleghi, a proposito del concorso a 2386 posti a D.S. si è detto tanto e forse, di più!
Dopo le problematiche che hanno visto alla fine il parto asfittico di tale concorsone, alcuni autorevoli docenti e opinionisti hanno espresso alcune “considerazioni” su un’altra parte di colleghi, di ruolo ma (colpa grave) da meno di 5 anni, o (addirittura) non di ruolo ma con 20, 30 anni di precariato STATALE, definendoli quelli dello “stellone”! Furbastri che senza averne “titolo” vogliono usurpare il posto agognato di Dirigente agli aventi Titolo!
Che dire: certamente hanno ragione tali colleghi, stando al bando di concorso, ovviamente! Perché poi certo essi non saprebbero spiegare la ragione per la quale un docente con 15, 20 o più anni di precariato dovrebbe essere meno meritorio all’incarico di Dirigente scolastico, di un collega di ruolo da 6 o 7 anni e…. basta!
Ma c’è di più: cosa spinge alcuni appartenenti (per fortuna non tutti) l’una categoria di concorrenti a guardare con ciglio aggrottato l’altra categoria, vale a dire gli ormai “famosi” 4114 non aventi titolo (sempre secondo il bando ovviamente..)?
A parte l’istintivo mi vien da dire, “battaglione dei poveri” capace d’ingenerare la conseguente solita “guerra” dei poveri, cosa temono i ben 40.000 circa aventi titolo, da questo sparuto gruppetto di concorrenti-ricorrenti?
Ma se sono così pochi, inadeguati, così inesperti, così poco contestualizzati rispetto all’ambiente scolastico, rispetto a loro, come potrebbero insediargli il posto, come potrebbero metterli in difficoltà rispetto alla loro aspettativa dirigenziale…? Sarebbero costoro dei raccomandati? No. Degli avvantaggiati? Nemmeno! Allora perchè ingenerano così tanta "preoccupazione"?
Certamente affermazioni del tipo: sono docenti che “ci provano”; che solo in parte in “buona fede” hanno presentato domanda senza sapere di non averne i titoli; che cercano di “strappare al Parlamento la solita sanatoria”, mi sembrano un dire tanto e forse, di più!
Vorrei invitare pertanto, ad un clima distensivo dai toni più pacati e riflessivi, su quella che è stata la politica e la metodica del reclutamento scolastico a tutti i livelli nell’ultimo trentennio e parafrasando, invitando solo coloro che non hanno peccati, a "scagliare la prima pietra".

Daniele Alabiso
da.alabiso@alice.it






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