La Gelmini bocciata da Cl: ''Inqualificabile''.La ministra accusata di avere chiuso l´accesso all´insegnamento: ''Vuole un paese per vecchi, era meglio Berlinguer''
Data: Domenica, 28 agosto 2011 ore 08:37:43 CEST Argomento: Rassegna stampa
Mariastella
Gelmini? No, proprio no. Ridateci quel «vecchio signore comunista di
Luigi Berlinguer». Nell´implosione dei rapporti fra Comunione e
Liberazione e alcuni esponenti del governo Berlusconi, viene travolta
la ministra dell´Istruzione. Fra le decine di migliaia di giovani
riuniti a Rimini, fra gli insegnanti ciellini è montata una campagna in
pieno stile contro Mariastella Gelmini. Si sono raccolte firme, ci si è
preparati alla mobilitazione alla riapertura settembrina. Contro la
ministra cattolica che fu portata in trionfo nel 2008 e nel 2009 a
Rimini come immagine del nuovo che avanzava. Poi nel 2010 i primi
scricchiolii e l´assenza, ripetuta
quest´anno.
Gli indignados ultracattolici accusano l´«ex loro» ministra di chiudere
le porte delle scuole italiane a tutti quelli che si sono laureati e si
laureeranno dopo il 2008. Di aver congelato di fatto i corsi di
abilitazione indispensabili per accedere all´insegnamento. «Il suo
comportamento è inqualificabile» si arrabbia Francesco Magni,
presidente del CLDS, il Coordinamento Liste per il Diritto allo studio,
la potente organizzazione universitario ciellina. «Si è genuflessa
davanti ai sindacati per fare entrare solo quelli che l´abilitazione
l´hanno già ottenuta e ha tagliato fuori tutti gli altri. Altro che
nuova scuola. Adesso il tirocinio formativo è una beffa».
Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà e
fondatore della Compagnia delle Opere, la fortissima, ramificata
confindustria ciellina socia d´affari delle coop rosse e dei privati,
aggiunge: «È giusto assumere i precari e sbarrare le porte ai giovani?
È un intervento statalista, in contraddizione con la natura di un
governo che si dice liberale. Su questi temi si dialogava di più con un
vecchio signore comunista come Luigi Berlinguer. Ora siamo alla guerra
fra generazioni, alla santificazione di un paese solo per vecchi».
Il ministro di fatto ha bloccato i corsi di abilitazione, finché non
saranno assorbiti i 230mila precari. «Così si perpetua un sistema che
porta in cattedra per via evolutiva, a danno dei giovani» dice Gianni
Mereghetti, professore al Liceo Bachelet di Abbiategrasso. «E senza
nessuna valutazione del merito» aggiunge Giovanni Cerati, che insegna
al liceo Tirinnanzi di Legnano. I ciellini accusano la già idolatrata
Gelmini di ridurre le assunzioni a semplici numeri di una graduatoria,
andando contro quella libertà di insegnamento e reclutamento predicato
da Cl. E dalla stessa ministra. «Non possiamo continuare ad alimentare
false speranze nei giovani. – dice la responsabile dell´Istruzione - Lo
Stato non può più creare artificialmente posti di lavoro che non
esistono, come ha fatto irresponsabilmente per decenni».
Giorgio Vittadini, che insegna statistica all´università Bicocca a
Milano, non ci sta. «Dopo aver fatto scappare all´estero chi vuol fare
un master e un dottorato, decisivi per la formazione del capitale
umano, ora chiudiamo la stessa formazione degli insegnanti»
(Da la Repubblica di Marco Marozzi)
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