Chiude il classico a Scicli (Rg), il preside: Anche nel resto d'Italia
Data: Sabato, 27 agosto 2011 ore 21:30:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


17 studenti non basteranno a far sopravvivere un'istituzione scolastica fortemente radicata a Scicli: quest'anno al Liceo Classico Quintino Cataudella non si formerà la prima classe, la IV ginnasio.
Un caso non isolato se si pensa che in provincia di Ragusa, tra un paio di settimane, quando inizierà l'anno scolastico 2011-2012, mancheranno almeno altre cinque IV ginnasio tra Modica, Ragusa, Scicli e Vittoria. Questo significa che ci sono a anche 6 docenti con la cattedra di latino e greco senza un Liceo in cui insegnare.                         
 Del resto l'attuale riforma Gelmini non lascia scampo: per formare una classe occorrono almeno 27 alunni, in caso contrario si taglia. Come accade al Cataudella. I diciassette studenti che avevano presentato domanda di iscrizione sono già passati chi allo Scientifico, chi al To mmaso Campailla a Modica.
Come accaduto già a marzo, anche adesso il Preside Enzo Giannone, conferma che il Ministero, come prevedibile, ha deciso di tagliare la classe e che dunque per la prima volta al Cataudella non ci sarà una IV ginnasio. Giannone conferma che il problema non riguarda Scicli in particolare ma “c'è, in genere, una contrazione delle domande di frequenza per il Liceo Classico, a Scicli come a Ragusa, a Ragusa come a Roma. Dall'altro canto registriamo invece- spiega Giannone- un notevole aumento delle iscrizioni nei licei scientifici che, a Scicli, quest'anno ci hanno fatto raggiungere il massimo storico, con oltre 28 studenti per classe ( il Cataudella è infatti un istituto che comprende sezioni scientifiche e commerciali). Molti, però, non sanno che con la riforma Gelmini i programmi delle discipline di Classico e Scientifico sono quasi identici; cambia che al Classico in più c'è solo il greco”. Per Giannone “il Liceo Classico è un  po' più pesante rispetto alle altre offerte formative; i ragazzi si bloccano davanti allo scoglio del greco e preferiscono aggirare l'ostacolo indirizzandosi verso più matematica e informatica”. Ma il greco è sempre stato uno scoglio. Tuttavia, negli anni passati, la tradizione classica non è stata mai interrotta. Ma perchè, dunque, questa inversione di tendenza? Perché i ragazzi non vedono un futuro con un bagaglio di studi classici? Cosa possono fare le istituzioni, le agenzie educative perchè i ragazzi, e soprattutto i loro genitori, tornino a pensare che gli ostacoli non è sempre meglio evitarli e che non è bello solo ciò che è semplice e moderno. Lo studio del greco può ancora essere una importante occasione formativa come lo è stata per l'attuale classe dirigente e per tutti quelli che hanno raggiunto considerevoli traguardi dopo anni di lotte sui libri di greco e latino.
 ( http://www.ragusanews.com/)

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