CGIL: 6 settembre Sciopero Generale
Data: Sabato, 27 agosto 2011 ore 09:01:53 CEST
Argomento: Sindacati


Uno Sciopero Generale, quello proclamato dalla CGIL per mercoledì 6 settembre, che si rende necessario per cambiare il forte segno di iniquità della manovra del 13 agosto, che da ieri è all'esame della Commissione bilancio del Senato.
La decisione della Confederazione di lanciare lo Sciopero Generale, come spiegato da Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL, durante il presidio davanti a Palazzo Madama, insieme ad una numerosa delegazione del sindacato di Corso d'Italia, si è resa necessaria di fronte una manovra "bugiarda", che non "permetterà al Paese di raggiungere gli obiettivi dichiarati per i pareggi di bilancio, perchè profondamente depressiva". "Sappiamo benissimo - prosegue Camusso - che stiamo chiedendo un sacrificio straordinario ai lavoratori, ma un sacrificio straordinario va chiesto di fronte ad una situazione straordinaria, e lo chiediamo oggi per non avere una condizione sbagliata domani".                       
Cento manifestazioni territoriali accompagneranno lo Sciopero Generale del 6 settembre che sarà di 8 ore per ogni turno di lavoro. Una grande mobilitazione per chiedere l'immediato ritiro di una manovra che "non favorisce la crescita e fa pagare solo ai contribuenti onesti" e per sostenere delle proposte alternative di contrasto alla crisi, come quelle presentate oggi dalla CGIL nel corso della conferenza stampa davanti al Senato, perchè "un'altra manovra è possibile".
La 'contromanovra' elaborata dalla Confederazione, come spiega Camusso ai microfoni della CGILtv "vuole tener conto dell'equità e della giustizia fiscale e indica dove trovare le risorse utili, costruendo contemporaneamente risposte per la crescita a partire dall'occupazione giovanile". La CGIL accusa il Governo di aver varato una manovra che aumenta le tasse, soprattutto sui redditi da lavoro dipendenti e da pensione, sui redditi medio bassi e sui contribuenti onesti, per questo propone una maggior equità attraverso la tassazione dei redditi diversi quelli 'fissi' a cominciare dai grandi patrimoni e da una vera lotta all'evasione fiscale e contributiva. In particolare, nella 'contromanovra' la CGIL rivendica un'imposta ordinaria sulle grandi ricchezze, con un'aliquota progressiva solo sulla quota che eccede gli 800mila euro; un'imposta straordinaria sui grandi immobili, il cui valore netto superi la soglia degli 800mila euro; un 'contributo di solidarietà' su tutti i redditi; l'aumento della tassa di successione per incentivare l'inserimento dei giovani nel mercato del lavoro. Inoltre, la CGIL vuole contrastare il carattere depressivo del decreto e propone un fondo per la crescita e l'innovazione da destinare ad un piano energentico nazionale, a politiche di green economy, alla ricerca e allo sviluppo e ad una seria politica industriale per il Mezzogiorno. Come più volte ribadito dalla leader della CGIL, il Consiglio dei ministri ha varato una manovra "bugiarda" perché "dice di tagliare i costi della politica, ma in realtà fa solo demagogia, riducendo gli spazi di democrazia, con i tagli agli enti locali, senza intervenire sulle risorse nazionali", per questo è importante, ribadisce la CGIL nella sua 'contromanovra', "il taglio lineare ed immediato di tutti i vitalizi di politici e amministratori pubblici".
Minacciata dalla manovra anche la "natura e l'identità del nostro Paese" avverte Camusso, è un provvedimento, spiega, "che senza dirlo introduce la norma di licenziamento senza giusta causa, interferendo nella libertà di contrattazione dei sindacati" e "tenta di cancellare le festività del 25 aprile, del 1° maggio e del 2 giugno. Si vuole cambiare la sua storia e le sue gloriose radici che risiedono nella Liberazione e nella costituzione della Repubblica". A questo proposito il Segretario Generale ha ricordato la petizione popolare che la CGIL ha promosso per preservare la memoria e l'identità dell'Italia, che ad oggi ha raccolto quasi 30mila firme. Con lo Sciopero Generale del 6 settembre la CGIL vuole sostenere tutto questo e quindi più crescita, più occupazione e più sviluppo.  (da Flc-Cgil)

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