Due podestà manzoniani e due illustri nostri collaboratori alle prese con questioni che ormai sollecitano la barba.
Data: Venerdì, 26 agosto 2011 ore 19:35:17 CEST
Argomento: Redazione


Non è un dibattito che ci appassiona troppo, anzi, per certi versi, dopo tanti interventi, rischia pure di apparire un po’ stucchevole e noioso. Mi riferisco al duettare in Sol maggiore con acuti vibranti dei nostri illustri e raffinati collaboratori: Marco Pappalardo e Giovanni Sicali ai quali va la mia più profonda e indiscussa stima, oltre che il ringraziamento affettuoso e franco per avere contribuito a rendere più prestigioso questo portale. Entrambi docenti di lettere, in un liceo l’uno e in un istituto d’arte l’altro, si stanno impelagando in una materia che a questo sito fra l’altro interessa solo marginalmente, benché concausa portante  dello sfascio della scuola sia pubblica e sia privata: la lotta all’evasione fiscale con particolare riguardo alla tassazione dei beni della Chiesa. Argomenti che possono colpire la fantasia di molti, ma al primo colpo,
perché già al secondo la nota non viene più letta da nessuno e al terzo rimane appunto un dialogo monologante fra i diretti interessati. Non che non amiamo i dibattiti, anzi li sponsorizziamo e li favoriamo, li culliamo e li fomentiamo, ma se volti verso altre questioni di carattere più generale e di più stretta pertinenza alle grandi tematiche della scuola come e soprattutto gli argomenti legati alla didattica, alla cosiddetta riforma della scuola, al precariato, alla dirigenza, al rapporto delle istituzioni con le famiglie e gli alunni, agli esami, al diritto scolastico e così via. Dentro questi labirinti bisogna che il dibattito si sforzi di trovare  una via di uscita, un filo per intravvedere un po’ di luce, se ci riusciamo. Se poi la chiesa paghi o no l’Ici sinceramente interessa assai poco e in ogni caso ci devono preoccupare di più i grandi evasori fiscali che magari risiedono in Parlamento e che fanno le leggi per depenalizzare il falso in bilancio, che non dichiarano pubblicamente i loro redditi (per averli occorre andare al Roma e richiederli direttamente), che pagano in nero i portaborse, mentre si nominano nuovi ministri e sottosegretari per non lasciare le poltrone e quindi il potere. Ma ciò detto, la mission del nostro Aetnanet.org è quello di rendere conto di ciò che avviene nel variegato e frastagliato e ingarbugliato e difficile spesso da capire e interpretare mondo della scuola e se è possibile di rilasciare qualche commento da parte di chi forse ne ha capito un po’, ma solo un po’, di più. Esprimere opinioni, considerare e giudicare le manovre di chi ha il timone in mano e il destino di migliaia di persone, indignarsi se è il caso e accusare quando se ne intravvedono i termini, ma dilungarsi e per così tanto tempo e ancora sull’Ici della chiesa cattolica  mi sembra sinceramente leggermente lievemente esagerato.

 Pasquale Almirante
p.almirante@aetnanet.org






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