Libri di testo al liceo, il «tetto» non esiste
Data: Lunedì, 22 agosto 2011 ore 17:30:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Calcolatrici e percentuali non mentono. Gli istituti superiori non riescono proprio a rispettare il tetto massimo di spesa previsto dal ministero per l'acquisto dei testi scolastici: 330 euro al liceo classico, 315 allo scientifico. Consigli di istituto poco parsimoniosi, o limiti troppo bassi? I presidi si dividono: «Facciamo i salti mortali per rispettarli». Fatto sta che (quasi) tutte le classi sforano mediamente dal 5 al 15%. E alcune sezioni (in alcune scuole romane) sono particolarmente «costose». Capita così che la prima C dello scientifico Avogadro si trovi a dover sborsare 430 euro a studente (36% in più) per acquistare tutti i testi. Se poi si seguono alla lettera le indicazioni della scuola, nella prima B dell'istituto di via Brenta, servono 599,65 euro per comperare i libri obbligatori (e non) e i dizionari consigliati.                  
 È diffusissimo l'escamotage dei «libri facoltativi». Per rientrare nei parametri, le scuole non conteggiano alcuni testi che, alla fine, tanto opzionali non sono. Ecco perché la spesa per le matricole scende difficilmente sotto i 400 euro. Le famiglie, rileva l'osservatorio di Federconsumatori e Adusbef, a settembre dovranno sborsare in media 481 euro (3% in più rispetto al 2010). Cifre considerevoli, in tempo di crisi. «Ma i limiti sono troppo bassi - commenta la neo preside del liceo Virgilio, Emilia Marano - È difficile non sforarli. Ci proviamo, è nel nostro interesse far risparmiare le famiglie».
Provano a contenere le spese anche dalle parti del Newton: la sezione F, facoltativi compresi, arriva a 363,40 euro. Tra gli scientifici adotta la tecnica del «non obbligatorio» il Talete: senza conteggiare i testi facoltativi le classi prime restano sotto le 315 euro. Ma basta acquistare 3 libri in più e in prima C si spendono 389,60 euro. Stesso discorso al Cavour (377 euro, prima E), al Morgagni (360 euro, prima I) e nelle 9 sezioni del Pasteur (5-10%). Va detto che le prime classi dello scientifico contano quest'anno due materie, e due libri, in più: fisica e chimica. «Sforiamo il minimo possibile - spiega la preside del Pasteur, Daniela Scocciolini - Ci sono resistenze da parte di alcuni docenti che scelgono certi libri, ma è anche vero che le case editrici sono poco realiste - continua Scocciolini -: i testi sono più voluminosi, si arricchiscono di grafici (e dati) poco utili». Servirebbero invece «libri più agili - aggiunge Scocciolini - e aderenti ai programmi». Dello stesso avviso è il dirigente del liceo Newton, Mario Rusconi: «Volumi pretenziosi dal punto di vista grafico costano» sottolinea Rusconi. Scuola che vai libro che trovi: più virtuose le scelte del Visconti, quest'anno, solo in IV A si sforano i limiti con 400,50 euro di spesa (21%). E hanno arginato i costi in corso Trieste: cifre contenute purché lo studente sia già provvisto dei dizionari. Al Mamiani, invece, la IV A dovrà acquistare 400,25 euro di libri e la prima G liceo scientifico (progetto Brocca) arriva a spendere 376 euro. Rientra nella media il liceo Tasso: spese lievitate del 6-7% (sezione G a 361 euro). E al Vivona si toccano le 571 euro con i «facoltativi».
I testi in adozione dovrebbero rimanere gli stessi per cinque anni. Ma, spiegano dall'Unione italiana genitori (Uig), con il continuo risiko dei professori, cambiano pure i libri. «Consigliamo alle famiglie di aspettare la prima settimana di scuola - sottolinea Donatella Poselli dell'Uig - per vedere quali testi sono veramente utili. Per chi ha due figli spendere 100-200 euro in più non è poco». E non mancano le strategie per risparmiare: «Mercatini e internet - conclude Poselli - permettono di fare buoni affari. Ripeto, meglio aspettare».
  (da Corriere della Sera di Simona De Santis)

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