Per gli insegnanti la pensione slitta di un anno. Nell'indifferenza generale
Data: Venerdì, 19 agosto 2011 ore 11:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Tra i
provvedimenti contenuti nella manovra finanziaria approvata dal Governo
c’è una grave penalizzazione perpetrata ai danni dei docenti che, da un
momento all’altro, si vedono rimandare di un anno la possibilità di
andare in pensione, dopo ben quattro riforme pensionistiche succedutesi
nel giro di pochissimi anni. Si tratta di un provvedimento pesante e
non temporaneo, un meccanismo che nella scuola risulta particolarmente
iniquo, in quanto può comportare un rinvio della pensione anche di 20
mesi (praticamente due anni!). E questo non fra alcuni anni, ma a
cominciare dai colleghi che pensavano di cominciare il loro ultimo anno
scolastico; e in aggiunta allo slittamento di due anni della
liquidazione per il pubblico
impiego.
È davvero stupefacente che, a fronte di tante difese dei
redditi più alti e di vari privilegi corporativi, questa notizia sia
stata del tutto trascurata dagli organi di informazione e dalla
televisione in particolare. Solo qualche noticina marginale su alcuni
quotidiani e, ieri, a una settimana dalla manovra bis, un servizio sul
supplemento scuola di ItaliaOggi. Come minimo sarebbe stato doveroso
sottolineare la pesantezza del sacrificio richiesto. A quanto sembra,
agli insegnanti non si dà neppure la possibilità di protestare, visto
che la maggior parte di loro non ne sa ancora nulla.
È questo il primo motivo per cui ci occupiamo di un argomento per noi
inconsueto, come quello delle pensioni: informare almeno i lettori del
nostro blog, ferie permettendo. Anche perché possano, se vogliono, far
sentire la loro voce. L’altro è l’amara constatazione di come nulla
importi dei docenti né al governo né (fino a ora) alle opposizioni e ai
sindacati né agli organi d'informazione. (dal Gruppo di
Firenze)
redazione@aetnanet.org
|
|