La sanatoria per legge del concorso a presidi per la Sicilia. 370 positivi.
Data: Mercoledì, 17 agosto 2011 ore 13:37:26 CEST
Argomento: Opinioni


     La sanatoria per legge del concorso a presidi per la Sicilia. 370 positivi.
Non riesco ad alzare il calice (amaro) per brindare all’esito positivo della prova scritta preparata a casa dai 370 (ex 416) concorrenti DS in standby dal 2004. Non c’è gioia nel mio volto repubblicano.
     Nel linguaggio della diagnostica e nei referti medici scrivere “positivo” significa solo che il malato è grave e la patologia è importante. Perché, effettuando una ricerca o un controllo medico per la presenza di indicazioni di patologia, il risultato é positivo quando si trovano, è negativo quando non sono presenti.
     Abbiamo assistito e stiamo assistendo allo svolgimento di una liturgia smaccatamente anti democratica.    
     “Tu magistratura mi blocchi un concorso per gravi vizi di forma? hai trovato un virus deleterio nella selezione concorsuale per scelta dei DS? il sistema è infetto da bubboni che denunciano la presenza di immunodeficienza democratica? No problem ! Io Parlamento, con voto bipartisan, ti faccio una legge ad personas e  tutto finisce a tarallucci e vino”.
     La legge 202/2010 ha come titolo: “Norme per la salvaguardia del sistema scolastico in Sicilia e per la rinnovazione del concorso per dirigenti scolastici indetto con decreto direttoriale 22 novembre 2004”. 
     Ho incontrato, tempo fa, un barone di nome Montesquieu che mi ha fatto leggere una sua “tesina” sullo spirito delle leggi. Oggi, rileggendola, mi accorgo che la 202/2010 è una legge legittima ma antidemocratica.
    “Io Parlamento non posso mettermi contro la magistratura? E allora ti cambio le norme, anzi voglio salvaguardare il sistema scolastico della Sicilia! Due miserabili concorrenti del 2004 si sono messi contro l’amministrazione statale? Rendiamogli la vita difficile. Un sasso in bocca. Tanto siamo nella terra del Gattopardo, del bandito Giuliano, del Giorno della civetta, della Mafia dei coltelli, delle pistole e dei colletti bianchi. Con voto bipartisan non scrivo che ha torto il CGA Sicilia (cassatore di concorsi e scassatore di zebedei), faccio la rinnovazione del concorso voluto dal decreto direttoriale. Viva l’autonomia siciliana che ci permette di essere l’Isola che non c’è. O meglio dove non c’è e non deve trovare posto la giustizia”.
     Almeno quei 370 (ex docenti, ora DS in pectore) avessero fatto finta di svolgere una prova scritta su temi “a sorpresa”.  Un concorso sanatorio. No poverini. Preparassero una relazioncina sul modo come hanno svolto in questi anni - di valzer e di melina e di cessione del cerino acceso – la funzione dirigenziale nelle loro scuole. Così tanto per avere un documento scritto. Casomai si facessero aiutare da qualcun’altro a pagamento, per la forma perché per il contenuto ci pensa internet e wikipedia. Alunni docent. Possibile che su 370 nessuno è stato giudicato negativo? Certo. Siamo al Sud e i 100 e lode “fetunu”.
     Il vecchio prof, e non solo lui, continua ad essere realista (come El Che) perché formula proposte di leggi impossibili. La mia ipotesi di elezione dei presidi non è dettata soltanto da motivi economici. Ho sempre pensato alla funzione del preside come ad un coordinatore, collaborato da tutto il personale: dall'ultimo "Bidello" arrivato al più vecchio dei docenti, dai genitori degli alunni al più piccolo allievo. Quanti tesori nascosti all'interno di ogni comunità scolastica! Quanto spreco di professionalità a scuola!
     Il principio alla base della repubblica è, secondo Montesquieu, la virtù, cioè l'amor di patria e dell'uguaglianza. Ma quel barone non era né italiano, né tanto meno siciliano.

Giovanni Sicali
giovannisicali@gmail.com







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