Prof. di musica:''Dopo 33 anni di insegnamento devo fare il jolly''
Data: Lunedì, 15 agosto 2011 ore 08:46:28 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Trentatré anni di carriera a scuola ed è come se fossi precario - dice Gianluca Gozzi - dopo la riforma Gelmini, noi insegnanti di musica siamo diventati una specie in via di estinzione». Gozzi ha chiamato la «Gazzetta» per raccontare quella che definisce un’«ingiustizia burocratica». Abita a Parma, ma insegna nel liceo delle scienze sociali (ex magistrali) «Matilde di Canossa» di Reggio Emilia dove le ore di educazione musicale sono destinate a scomparire. «Sarò costretto a fare il jolly, a girare per tante scuole - dice il professore -. Non è una situazione agevole, sembra di dovere ricominciare da zero». La riforma Gelmini ha introdotto il liceo musicale nel panorama delle scuole superiori. E proprio in quello della nostra città, Gianluca Gozzi aveva fatto richiesta per avere la cattedra.                 
 «Come insegnante di chitarra classica avevo 248 punti. Ero primo in graduatoria, il secondo aveva 71 punti  - spiega - ma, all’ultimo momento, il primo agosto, l’ufficio scolastico regionale ha deciso di bloccare i trasferimenti e di confermare gli insegnanti dell’anno scorso. Io contesto i tempi della comunicazione: la nota dell’ufficio scolastico è uscita a domande scadute. Potevo fare richiesta in altri licei musicali in Emilia-Romagna se lo avesse detto prima». Beffa nella beffa, anche l’anno scorso Gianluca Gozzi aveva fatto richiesta per approdare nel liceo musicale Bertolucci di Parma.  «Non sono stato inserito nelle graduatorie perché la mia domanda, regolarmente ricevuta dall’ufficio scolastico di Reggio Emilia e dalla scuola - spiega Gozzi - non è arrivata al Provveditorato di Parma». La sua scuola, per ridurre i  costi, ha mandato una lettera senza ricevuta di ritorno e la domanda si è persa per strada. «Il problema è generale - riflette il prof di educazione musicale  - con la riforma Gelmini c’è stata una contrazione di orario di molte materie. La musica è sparita da molti istituti superiori. È diventata la Cenerentola del sistema scolastico. La tolgono un po’ dappertutto. E senza musica è un problema, perché fa parte della nostra formazione».       (di Enrico Gotti da http://www.gazzettadiparma.it)

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