Deputati coperti d’oro: l'affare regione Sicilia. Lo stipendio può arrivare a 26 mila euro mensili. E ci sono doppi incarichi inconciliabili
Data: Mercoledì, 10 agosto 2011 ore 22:30:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Più che a servitori del popolo che li elegge assomigliano a dei veri nababbi. Nababbi che se ne fregano della crisi e anche di quei giornalisti come Accursio Sabella che sul giornale online LiveSicilia dà conto puntualmente dei privilegi di cui godono.
Ecco a voi i 90 deputati dell’Assemblea regionale siciliana che costano complessivamente 21 milioni e 810 mila euro l’anno. E quelli in carica – dalla prossima legislatura di anni ce ne vorranno 10 – solo dopo due anni percepiscono un vitalizio equivalente all’80% dello stipendio, comprensivo di diaria, di 10 mila euro netti al mese. Ma andiamo con ordine.                           
 I deputati in base alla legge regionale 44 del 30 dicembre 1965 sono equiparati ai senatori della Repubblica italiana e sempre in base alla stessa legge godono anche del rimborso di soggiorno a Palermo. La cosiddetta diaria per intenderci: 4.003,11 euro al mese. Somma che viene ridotta di 129,11 euro per ogni giorno in cui il deputato non partecipa alle attività parlamentari. Ma il dato più sconcertante è che godono della diaria anche i deputati che risiedono a Palermo, compresi quelli – sedici deputati bipartisan – che abitano a 700-800 metri da Palazzo d’Orleans. Forse una delle voci sarà il consumo delle suole.

Deputati che si dividono in semplici e graduati. I gradi sono dati dalle cosiddette indennità di funzione, cioè la presidenza di una commissione piuttosto che la vicepresidenza, la presidenza dell’Assemblea regionale o la carica di segretario o di questore di una commissione. Come se essere pagato per fare il deputato non comprendesse anche ogni altro ruolo all’interno dello stesso mandato.

Deputati semplici
RICEVONO  lo stipendio, ovvero l’indennità, pari a 5.390,58 euro netti al mese; la diaria, pari a 3.500 euro netti, è stata ridotta da quest’anno: prima era di 4.003,11; la tessera per la circolazione autostradale in Sicilia.

Se non vogliono usufruire gratuitamente dei trasporti marittimi, ferroviari e aerei, hanno diritto a un rimborso spese di 13.293,00 all’anno, per chi, per raggiungere Palermo, deve percorrere una distanza massima di 100 chilometri di 15,979,00 per chi percorre una distanza superiore ai 100 km e di 6.646,00 per chi risiede a Palermo. Ogni anno ricevono 4.150,00 per le spese telefoniche.

Al termine del mandato hanno diritto a un assegno di cessazione pari all’80 per cento dell’importo lordo di una mensilità dell’indennità moltiplicato per gli anni di mandato effettivo.

Deputati graduati

TUTTI  i deputati che fanno parte o presiedono una commissione o ricoprono il ruolo di segretari e questori. Le commissioni sono 14. Fino a poco tempo fa erano 15, poi quella per la revisione dello Statuto è stata soppressa perché in un anno aveva lavorato solo 7 ore di lavoro a fronte di una spesa di 165 mila euro. L’indennità più corposa spetta al presidente dell’Assemblea, Francesco Cascio: 7.724 euro al mese. I due vicepresidenti, Santi Formica, Pdl e Camillo Oddo, Pd ricevono in più 5.149,56 euro al mese. Poi ci sono 19 vicepresidenti delle commissioni. Come 19, direte voi, se le commissioni sono 14? Ogni commissione può avere più vicepresidenti che portano a casa a testa 829,04 euro al mese.

Ma non è finita. Ci sono anche i deputati questori. E i deputati segretari, 19 in tutto, che poverini debbono accontentarsi di 414,52 euro. E potevano mancare deputati così speciali da possedere il dono dell’ubiquità, tanto da percepire doppia indennità di funzione? Certamente no.

Vincenzo Vinciullo è presidente della commissione Affari istituzionali e segretario della commissione dei servizi sociali e sanitari: pare che quando le due commissioni si riuniscono in contemporanea in una compaia il suo spirito. A fare il pieno è il Pd – a inizio legislatura all’opposizione, ora sostiene il governo Lombardo – con tre presidenti di commissione, un deputato questore e un deputato vicepresidente dell’Assemblea regionale che ogni mese grazie alle indennità di funzione aggiuntive portano a casa un totale di 26 mila euro al mese. Quindi pretendere che il Partito democratico denunci un sistema di cui fa parte sembra davvero eccessivo.
    (di Sandra Amurri da Il Fatto Quotidiano)

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