Il parere del Consiglio di Stato è inequivocabile: i circa 87mila posti di lavoro eliminati negli ultimi due anni sono stati dichiarati illegittimi. Bocciati il D.I. n. 35/2010 e la relativa circolare sulle iscrizioni. Così come anche il D.I. 62/2009 relativo all'organico di diritto dei docenti per l'A.S. 2009/2010, in quanto il MIUR è obbligato ad acquisire, cosa che non ha fatto, il parere della Conferenza Unificata Stato-Regioni espressamente previsto dall'art. 2 del DPR 81/2009. Ma intanto in Sicilia per il prossimo anno scolastico i sindacati parlano di «tagli insostenibili»,  infatti, sono previsti  1.584 posti in meno per il solo personale ATA: 1.173 collaboratori scolastici, 322 assistenti amministrativi, 89 tecnici, di cui nella sola provincia di Messina ( il 25% dei tagli in Sicilia)  394 unità in meno di personale ATA, nel dettaglio 296 collaboratori scolastici, 87 assistenti amministrativi, 11 assistenti tecnici. Questi tagli  assumono connotati gravi nelle zone che godono di una distribuzione dei plessi su un territorio pianeggiante, acuendo maggiormente il disagio quando gli istituti si trovano in aree montane o in piccole isole. Anche il mondo universitario naviga in brutte acque, infatti,  subisce e subirà una vera e propria emergenza finanziaria, cominciando ad avvertire gli effetti della legge 240, meglio nota come Riforma Gelmini, che impone rigore ma soprattutto tagli.  In questo ambito anche l’ Ateneo messinese , dovrà adeguarsi alle nuove disposizioni legislative e programmare la razionalizzazione delle spese e l’incremento delle entrate. Di conseguenza sono diminuite, in accordo alla programmazione, le unità di personale docente e tecnico amministrativo (circa 1250 docenti del 2011 rispetto ai 1400 del 2004; circa 1350 tecnici amministrativi del 2011 rispetto a 1900 del 2004)». A Messina, come nel resto d’Italia, se la scuola piange, l’Università non ride, a tutto discapito di un giusto ed adeguato servizio di istruzione del cittadino.

Aldo Domenico Ficara
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