«La lobby del Nord divide l'Italia». Dopo il documento sulle assunzioni dei docenti. Miraglia (Puglia): pensiamo a migliorare la scuola
Data: Martedì, 09 agosto 2011 ore 10:58:35 CEST Argomento: Rassegna stampa
La battaglia
«preventiva» delle regioni del Nord contro quelle del Sud in vista
della spartizione delle immissioni in ruolo dei docenti, non è
affatto piaciuta ai referenti politici per la scuola di Calabria e
Campania. I due assessori regionali
all’Istruzione replicano infatti alle dichiarazioni della collega
veneta, Elena Donazzan, che domenica ha annunciato «l’azione tempestiva
di lobby» per ottenere il rispetto ferreo dei contingenti delineati dal
Ministero. «I numeri delle entrate in ruolo non vengono
rispettati nello stesso modo da tutte le regioni: è già capitato che
quelle del Sud sforassero. Più docenti di quelli necessari significa
troppe persone in graduatoria. E molti, moltissimi potenziali
spostamenti nelle altre regioni», aveva detto l’assessore veneto. Da qui l’idea di inviare una lettera alla
Conferenza delle Regioni, che ne darà una copia al ministro Mariastella
Gelmini.
Oltre al Veneto (dove dovrebbero arrivare 2.243 docenti) hanno
firmato il documento anche Piemonte (2.400), Lombardia (5.120), Friuli
(243) e Lazio, unica realtà del Centro Italia ad aver sottoscritto
l’iniziativa e che attende la messa in ruolo di 3.200 insegnanti. Ma le
Regioni del Sud, già finite al centro delle polemiche per la valanga di
110 e lode concessa ai propri studenti, non ci stanno a sentirsi
additate come epicentro dei «furbetti della cattedra». All’assessore
all’Istruzione della Campania, Caterina Miraglia questa
contrapposizione del Nord contro il Sud non va giù: «Azioni di lobby
dovrebbero non essere puntate a dividere il nostro paese, ma a
preoccuparsi che ogni cittadino italiano abbia la stessa istruzione in
termini di qualità e di spesa ». Per questo, Miraglia prova a spostare
il tiro: «La Campania, così come tutte le Regioni del Sud, crede sia
secondario parlare di un posto in organico in più o in meno, qualora
ogni studente italiano possa usufruire di servizi minimi per
l’istruzione, così come garantito anche dalla nostra Costituzione.
Occorre invece assicurare a ogni studente italiano la stessa spesa
procapite». Anche per Mario Caligiuri, assessore all’Istruzione della
Calabria, i problemi sono altri. «È il ministero che stabilisce i
contingenti per le entrare in ruolo dei docenti, e noi li abbiamo
sempre rispettati alla lettera anche perché, in caso contrario, si
prefigurerebbe un danno all’erario del quale dovremmo rispondere».
L’eventuale «sforamento» del numero dell e n o m i n e , quindi, a
detta dell’assessore non riguarderebbe la Calabria. L’emergenza,
semmai, è di tutt’altra natura.
«La politica, sottoposta alle pressioni che arrivano anche dai
sindacati, sta trasformando l’insegnamento in un "parcheggio sociale",
dove è possibile dare lavoro ai disoccupati. E così ci ritroviamo con
un numero di insegnanti molto più elevato rispetto alle reali
necessità. A rimetterci è soprattutto la qualità della scuola,
soprattutto quella elementare, e di conseguenza il servizio offerto
agli studenti». La polemica innescata dal documento firmato dalle
regioni del Nord, secondo Caligiuri non fa altro che dimostrare che
«l’Italia è divisa in due. Questo è un dato di fatto storico, dovuto
soprattutto al divario economico esistente tra il Settentrione e il
Meridione ». Proprio la Calabria è al centro della querelle tra un
liceo di Reggio e l’assessore alla scuola della Provincia di Vicenza,
Morena Martini, che ha chiesto l’accesso agli atti per capire il perché
dell’alto numero di 110 e lode. Ieri Caligiuri ha rinnovato l’invito,
rivolto all’assessore vicentino, di visitare la scuola: «Ho intenzione
di telefonare a Martini perché venga a trovarci. In questo modo potrà
rendersi conto di persona dell’alto livello qualitativo di quel liceo,
dove pochi mesi fa ho premiato un loro studente per la sua
partecipazione ai campionati mondiali di biologia che si sono disputati
a Taiwan».
(di Andrea Priante da IlCorriereDellaSera)
redazione@aetnanet.org
|
|