la doppia fregatura dell’anzianità bloccata
Data: Lunedì, 08 agosto 2011 ore 22:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Le brutte sorprese per i precari della scuola non finiscono mai.
Prima col collegato lavoro, poi col decreto sviluppo e per ultimo, con l’accordo Aran-Sindacati del 4 agosto. .
Questa volta l’assunzione in ruolo i precari la dovranno pagare a caro prezzo.
Col blocco delle anzianità fino a 6 anni una maestra ci rimette 3.393 euro mentre un docente laureato della secondaria 7.722 euro. Si , perché l’accordo in deroga al CCNL firmato il 4 agosto, con l’astensione della Cgil, prevede per i neoassunti l’eliminazione del secondo gradone di anzianità 3-8, portando cosi il gradone iniziale dallo 0-2 attuale a 0-8.                      
   Per entrare nel ”nuovo” secondo gradone 9-14 , ad un precario occorrono almeno 11 anni , perché
solo i primi 4 anni sono valutati per intero mentre gli altri 7 anni sono ridotti di 1/3 .
L’anzianità media dei precari inseriti in graduatoria oscilla attorno ai sette anni per gli ATA e ai
cinque per i docenti. .
Si blocca così a stipendio iniziale la maggior parte dei precari neo-assunti, per gli anni necessari ad entrare nel secondo gradone, tenendo conto che gli anni tra il 2011 e 2013 non risulteranno utili ai fini dell’anzianità di carriera.
Se al blocco dell’anzianità si aggiungono il blocco del contratto nazionale fino al 2014 e l’anticipo
della manovra di questi giorni sul rientro del debito, si ha la misura esatta dell’iniquità delle
politiche messe in atto dal Governo, tese a colpire ancora una volta i ceti più deboli e indifesi.
Ma non è tutto!
Il varo del piano triennale sulle assunzioni e il blocco delle anzianità per otto anni, hanno un riflesso anche sul contenzioso in atto.
Almeno 20mila precari, dopo la diffida al Miur hanno avviato cause di lavoro che pur segnando il
passo sulle stabilizzazioni, davano quasi ovunque esito positivo sul versante carriera e risarcimento danni.
Qualcuno arrivò a stimare in 4 miliardi e mezzo l’esborso potenziale che il Miur avrebbe dovuto
fronteggiare se tutti i 150mila precari annuali si fossero rivolti al giudice del lavoro.
La maggior parte dei ricorrenti infatti andava a collocarsi con l’anzianità nel vecchio secondo
gradone (3 - 8) ora abolito.
Non sarà difficile per i giudici stabilire quale sia il giusto riferimento nell’applicazione della norma
europea sulla parità di trattamento tra precari e personale di ruolo.
Essendo intervenuta con l’accordo del 4 agosto una modifica contrattuale sui gradoni è a
quest’ultima che i giudici faranno riferimento.
Viene così depotenziato per via contrattuale un altro significativo segmento di contenzioso che
sicuramente avrebbe continuato a interessare con esiti positivi migliaia di precari con almeno tre
anni di anzianità ma lontani da ogni ipotesi di stabilizzazioni .
Tra deroghe al contratto nazionale, meno diritti e soprattutto meno tutele in cambio delle assunzioni in ruolo che si fa strada anche nella scuola il cosiddetto metodo Marchionne!
Per tutti questi motivi ma soprattutto per quei precari che domani non entreranno in ruolo che non
bisognava firmare lo scambio contenuto nell’accordo del 4 di agosto.
Oggi è il primo gradone a saltare, domani sarà l’intero impianto sulle anzianità ad essere messo in
discussione, in attesa di celebrare le nozze sul merito coi fichi secchi delle risorse inghiottite dal
debito!
   (da http://www.scuolaoggi.org di Pippo Frisone)

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