La regione Veneto al ministro: «Controlli le assunzioni dei docenti al Sud»
Data: Lunedì, 08 agosto 2011 ore 12:02:14 CEST Argomento: Rassegna stampa
Alla presidente della
commissione istruzione della Conferenza delle regioni. Al Ministro
dell'istruzione Mariastella Gelmini. E, se non dovesse bastare, anche a
qualcun altro. Gli assessori all'istruzione delle Regioni del Nord, in
vista della spartizione delle nomine in ruolo dei docenti (i dati
nazionali parlano in tutto di 30.308 docenti e 36mila Ata) hanno deciso
di non aspettare l'ufficializzazione dei dati locali. E hanno chiesto,
già da subito, il rispetto ferreo dei contingenti delineati dal
Ministero con una specifica lettera. Specialmente per le regioni del
sud. «È una litania che si ripete ogni anno - spiega Elena Donazzan,
assessore all'Istruzione della Regione Veneto - il Ministero stabilisce
dei contingenti per le entrate in ruolo dei docenti che però non
vengono rispettati nello stesso modo da tutte le regioni. È già
capitato in passato che le regioni del sud sforassero, e non soltanto
di qualche unità. Più docenti immessi in ruolo di quelli ritenuti
necessari significa però una cosa sola. Troppe persone in graduatoria.
E molti, moltissimi, potenziali spostamenti nelle altre
regioni».
Se non è chiaro, per ora, a chi sarà affidata la funzione ufficiale di
controllo, l'input al rispetto dei dettami ministeriali coinvolge quasi
tutte le regioni del nord (con l'aggiunta del Lazio). «Hanno firmato la
nota con me gli assessori di Lombardia, Piemonte e Friuli, e ha aderito
anche il Lazio - spiega Donazzan - siamo già stati scottati in passato,
questa volta non abbiamo voluto aspettare troppo e abbiamo fatto
un'azione tempestiva di lobby». Il primo passaggio insomma, è già stato
fatto. E la nota, fino a ieri informale, ma che lunedì diventerà
documento ufficiale, è stata inviata a firma dei cinque assessori a
Stella Targhetti, la presidente della IX commissione della Conferenza
delle Regioni, che la prossima settimana ne spedirà copia anche al
Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, probabilmente prima
ancora che i numeri regionali (secondo le prime indicazioni, pubblicate
nella tabella a lato, in Veneto dovrebbero arrivare 2243 docenti, in
Piemonte 2400, in Lombardia 5120, in Friuli 243 e in Lazio 3200)
abbiano carattere di ufficialità. «Da giorni continuavano ad arrivarci
segnali preoccupanti - spiega Donazzan - per il momento solo vox
populi, certo, ma le intenzioni erano le stesse di sempre. Più
immissioni in ruolo del previsto in molte regioni del sud. Così abbiamo
preferito un'azione preventiva. Non si potrà dire che nessuno ci aveva
pensato in tempo».
I sindacalisti, in attesa delle nomine, rivolgono un appello ai
politici vicentini e veneti: «Chiediamo di prestare particolare
attenzione affinché le ripartizioni vengano effettuate su posti vacanti
e liberi - specifica Doriano Zordan, segretario provinciale di Snals
Confsal vicenza - non devono prevalere logiche diverse, ovvero che
qualche regione riesca ad avere assegnazioni superiori alla reale
disponibilità per fini politici». E intanto mentre con un occhio guarda
a Roma, con l'altro Elena Donazzan rimane puntata sul Veneto, e in
vista del prossimo anno, ha incontrato ieri il direttore generale
dell'Ufficio scolastico Veneto, Daniela Beltrame. «Abbiamo definito le
linee guida del prossimo periodo - spiega Donazzan - vorremmo garantire
ai ragazzi continuità didattica e dare una certa affidabilità al
sistema scuola. Tutto questo si può fare solo dando al Veneto un
assetto il più possibile stabile. Abbiamo una buona struttura, bisogna
limare delle piccolezze».
Alice D'Este
(da http://corrieredelveneto.corriere.it/)
redazione@aetnanet.org
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