Cisl all’attacco: l’insostenibile ambiguità di una firma “sospesa”
Data: Lunedì, 08 agosto 2011 ore 07:24:58 CEST Argomento: Sindacati
La Flc CGIL esca
dall’ipocrisia e dalle ambiguità: non può continuare a dire che tiene
sospesa (?) la firma su un contratto già sottoscritto da tutte le altre
sigle e nello stesso tempo affermare che si tratta di un accordo “a
perdere”, ricorrendo alla collaudata tecnica delle “mezze verità” per
tentare di darne dimostrazione. E’ una mezza verità fare il conto di
quanto costa rinviare di sei anni uno scatto: l’altra mezza, che viene
taciuta, è che nella stragrande maggioranza dei casi il rinvio sarà
molto più contenuto, o addirittura non ci sarà
affatto.
La verità vera è che la Flc CGIL vive un momento di forte
imbarazzo, perché ancora una volta sono altri, e non lei, a portare a
casa risultati importanti per i lavoratori. E’ un imbarazzo emerso in
tutta evidenza anche negli incontri all’ARAN, dove la Flc Cgil,
visibilmente incerta sul da farsi, ha finito per legare la
possibilità di una sua firma a due condizioni: chiarezza sul numero
delle assunzioni, validità limitata nel tempo delle modifiche apportate
al contratto.
Sui numeri il quadro era chiaro, e lo è ancor più dopo che li ha
illustrati, in dettaglio, il MIUR. Quanto alla validità delle
modifiche, è lo stesso testo dell’accordo a dire che queste valgono
sino al successivo rinnovo del CCNL. Un’ovvietà, per chi conosce le
regole della contrattazione e sa che al tavolo negoziale avremo la
possibilità e l'opportunità di ridiscutere l'intero assetto della
struttura salariale.
Ma la Flc ancora oggi “si riserva di valutare”. E intanto getta fango
sul lavoro altrui, tentando però di intestarsene i risultati. Un gioco
che non regge e che non siamo più disponibili a sopportare in silenzio.
Le 67.000 assunzioni sono possibili proprio perché si è sottoscritto un
accordo che consente di farle ad invarianza della spesa. Senza
quell’accordo, non sarebbero state fatte: nel valutarne i costi, se ne
deve tenere debitamente conto. Il sacrificio richiesto ai lavoratori,
modesto e in moltissimi casi inesistente, è ampiamente ripagato da una
stabilizzazione del lavoro che noi abbiamo ottenuto, mentre la Flc si
limitava solo a sparare cifre ad alto effetto mediatico.
Lo abbiamo ottenuto con un’azione sindacale che non si è fermata alla
rivendicazione, ma sugli obiettivi ha sviluppato confronto, individuato
percorsi e punti di intesa, assumendosi infine la responsabilità di
fare scelte. Abbiamo fatto così e ne è scaturito un piano che, per
inciso, va ben al di là delle stesse roboanti cifre messe in campo da
altri. Potranno essere infatti quasi 130.000, alla fine del triennio,
le assunzioni fatte.
Nel frattempo, come da sempre abbiamo sostenuto, se ne faranno subito
67.000, grazie al nostro accordo.
E’ un accordo che, ancora una volta, vede unite quasi tutte le più
importanti sigle sindacali, meno una. Una su cinque, più che mai
convinta di essere l’ombelico del mondo sindacale, visibilmente
infastidita dal fatto che siano altri, abituati a puntare alla sostanza
più che all’immagine, ad ottenere un risultato che, dati i tempi,
appare di straordinaria portata.
Avevamo fortemente sperato, in presenza di un clima più disteso nei
rapporti tra le organizzazioni confederali, che un’operazione destinata
a dare finalmente risposta alle attese di tante persone potesse anche
riaprire prospettive di percorsi unitariamente condivisi e condotti.
Prendiamo atto che le cose stanno diversamente.
(da CislScuola)
redazione@aetnanet.org
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