La vittoria dei prof del nord. Le cifre diffuse dalla Cisl
Data: Sabato, 06 agosto 2011 ore 11:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


     L'accordo di due giorni fa firmato all'Aran assegna più cattedre al nord che al sud.
Dei 30.308 insegnanti che verranno assunti dopo l’accordo firmato all’Aran, il 46% - quasi la metà - saliranno in cattedra al nord, il 29% al centro e solo il 24% al Sud.. Già leggendo queste cifre diffuse ieri dalla Cisl scuola ci si rende conto che qualcosa non va. L’accusa più frequente rivolta al ministero dell’Istruzione è di antimeridionalismo. E ad attaccare la Gelmini stavolta non è solo l’opposizione ma anche il Pdl.

     Due giorni fa è stato raggiunto l’accordo che prevede che entro il prossimo 31 agosto il ministero dell'Istruzione assumerà 67mila precari della scuola, poco meno della metà docenti e gli altri facenti parte del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario. Hanno firmato tutti i sindacati tranne Cgil e Usb.

     Il pasticcio è dato dal fatto che un terzo delle cattedre, cioè ben 10 mila, saranno attribuite sulla base delle graduatorie dell'anno scorso, mentre le restanti 20.308 sulla base delle nuove graduatorie appena rinnovate. Ma le vecchie graduatorie sono quelle che la Corte Costituzionale aveva bocciato ordinando che nell'aggiornamento delle graduatorie a esaurimento il personale docente avesse diritto al trasferimento e all'inserimento a pettine secondo il proprio punteggio, e dunque secondo criteri di merito, e non in coda secondo l'anzianità di iscrizione in graduatoria.

     «La Corte Costituzionale aveva dichiarato illegittimo l’inserimento in coda nelle graduatorie - ricorda Mimmo Pantaleo, segretario generale dell Flc-Cgil - In un Paese democratico le sentenze possono piacere o no ma si rispettono. Ma questo governo e il ministro Gelmini sono talmente abituati a operare forzando o scavalcando le leggi che non meraviglia questa ulteriore illegalità».

     "In tal modo- spiegano i deputati del Pdl Alessandro Pagano e Giuseppe Marinello - i docenti del centro sud in possesso dei cosiddetti super-punteggi dopo la riapertura delle graduatorie e dunque dei prescritti requisiti, vedranno annullate, o comunque enormemente ridotte, le possibilità di immissione in ruolo». I due deputati, pur appartenendo allo stesso partito della Gelmini, non esitano a criticare il suo provvedimento. «Cambiando le regole a giochi già avviati e senza interpellare tutte le parti interessate oltre a gettare un'ombra sui leali e ottimi rapporti istituzionali esistenti, si corre il serio pericolo di alimentare un'assurda e inutile “guerra tra poveri” e di accrescere le tensioni tra il nord e il sud».

     Soddisfatta invece la Lega che considera la retrodatazione una sua vittoria. Il senatore Mario Pittoni, capogruppo del Carroccio in commissione Istruzione, da mesi si batteva per difendere i posti dei precari dai trasferimenti di docenti da altre graduatorie: «È un buon successo, in quanto salviamo migliaia di docenti del Centro-Nord scavalcati dai colleghi del Sud in possesso dei famosi superpunteggi dopo la riapertura delle graduatorie».

     Contrari anche Fli e Pd. Nino Lo Presti, deputato di Futuro e Libertà accusa il ministero di essere sotto ricatto della Lega e avverte che «stavolta chiederemo che a pagare le spese per la valanga di nuove cause che travolgerà il ministero sia proprio il ministro. La Corte dei Conti è già avvertita».
Soddisfatta la Cisl anche se i dati che diffonde sull’accordo raccontano una realtà difficile. Saranno coperti per intero i posti di scuola dell'infanzia e di sostegno. Nella scuola primaria un quarto resteranno scoperti, nella scuola secondaria di primo grado la metà, nella secondaria di II grado circa il 20%. FLAVIA AMABILE  (La Stampa, 6 agosto 2011)

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