Immissioni in ruolo: Anief riserva il 10% subito ai suoi iscritti inseriti a pettine nelle vecchie graduatorie.
Data: Venerdì, 05 agosto 2011 ore 12:52:18 CEST Argomento: Sindacati
Pronti i ricorsi ex
700 per gli altri ricorrenti non ancora inseriti. Grazie al
trasferimento, 2/3 dei posti assegnati ai meritevoli. Annunciato
ricorso contro l’eliminazione della prima fascia stipendiale e della
mobilità per i neo-assunti.
Il 10% deriva dall’assegnazione dei 10.000 posti dalle graduatorie
pettinate dove sono inseriti i ricorrenti con i commissariamenti
attivi, dai dati in nostro possesso. Un altro 10% sarà assegnato dai
giudici del lavoro con ricorsi gratuiti anche ex 700 per gli altri
ricorrenti pettine, aventi diritto, al Tar e al PdR che seguiranno le
nuove istruzioni dei legali, essendo le graduatorie di coda
illegittime. Possibile ricorrere anche per chi non si è rivolto mai al
giudice amministrativo o si era rivolto ad altre associazioni. Un altro
30% sarà assegnato ai docenti trasferiti nel 2011 grazie alla sentenza
della Consulta ottenuta
dall’Anief.
Complessivamente almeno 15.000
immissioni in ruolo sulle 30.000 previste saranno assegnate o a
ricorrenti Anief o a docenti che usufruiranno della battaglia legale
promossa dal sindacato in questi due lunghi anni, mentre i ricorsi
sulla stabilizzazione e la continua denuncia a mezzo stampa della
normativa comunitaria sembrano aver convinto il Governo a prevedere
altre 40.000 immissioni entro il prossimo triennio tra personale
docente e Ata.
Questo nuovo modo di fare sindacato all’insegna della legalità, del
servizio per il Paese senza pause estive o interessi di bottega, alla
fine, premia la soddisfazione di chi esulta per aver fatto uscire da
una condizione di precarietà migliaia di colleghi. La loro gioia è la
nostra speranza in un momento così delicato da mettere in discussione
non soltanto il sindacato tradizionale ma lo statuto dei lavoratori.
Una gioia che reca un’amarezza perché, purtroppo, la vicenda
giudiziaria continuerà nelle aule dei tribunali, visto che il Miur,
osteggiato da sindacati e politici, non ha accettato la proposta di
inserire tutti i ricorrenti a pettine nelle Gae né quella di pettinare
le stesse erga omnes.
La giustizia arriva sempre dai tribunali quando i contratti, i contatti
o le mediazioni falliscano per diversi motivi, motivi di ignorante
bottega razziale, motivi di spregevole interesse numerico di delega
sindacale, motivi beceri di lucro personale, motivi faziosi e da
respingere per non vendere l’interesse del Paese.
Chi ha il commissariamento attivo dell’Anief otterrà l’immissione in
ruolo retrodatata se avente diritto. Gli altri ricorrenti Anief
facilmente potranno ottenere giustizia dai tribunali del lavoro con il
patrocinio dell’Anief: basta inviare una mail a
retrodatazione@anief.net per ottenere le istruzioni operative.
Alcuni tra i 30.000 nuovi docenti trasferiti grazie ai loro punteggi
potranno essere assunti, tra i 20.000 posti rimasti in palio. Come
dire: quando il sindacato fa il suo mestiere.
Ma l’Anief non si ferma qui: è evidente che le 67.000 immissioni in
ruolo sono state fatte dal Governo sotto la scure delle condanne alle
spese che avrebbero disposto i giudici per la violazione da parte dello
Stato italiano della normativa comunitaria in tema di ricorsi per la
stabilizzazione dei precari. Soltanto l’Anief ne ha predisposti 8.000.
Pertanto, l’Anief con successivo comunicato ai nuovi 67.000 assunti
invierà le istruzioni per la pre-adesione ai ricorsi contro la firma
del CCNL del 4 agosto che penalizza i precari neo-immessi in ruolo con
meno di dieci di servizio eliminando il primo scatto di anzianità che
avverrà dopo 8 anni di servizio - per volontà dei tecnici del MEF, e
penalizza tutti i neo-assunti che non potranno spostarsi per cinque
anni per ricongiungersi con la propria famiglia - per grazia della Lega
come rivendicato dal senatore Pittoni.
Ricorreremo e vinceremo ancora una volta nei tribunali perché il
diritto alla mobilità e il diritto a un giusto stipendio non è del
personale precario o di ruolo ma di tutti i cittadini italiani, diritti
costituzionalmente protetti e riconosciuti dall’Europa.
(da Anief)
redazione@aetnanet.org
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