Mancano tecnici? Facciamo alla tedesca: tre giorni sui banchi, tre in fabbrica.
Data: Venerdì, 05 agosto 2011 ore 12:46:47 CEST Argomento: Rassegna stampa
L'Italia
delle imprese ha fame di tecnici. Elettricisti, falegnami, idraulici,
tornitori. Figure a cui serve un'istruzione professionalizzata,
training on the job. Figure che mancano in gran parte di quel 29% di
aziende nostrane che si dicono "scoperte" nei ruoli chiave.
È quanto emerge dall'indagine «Talent Shortage» di Manpower. Il fatto
che sia svolta su un orizzonte globale - 40mila imprese di tutto il
mondo - ci consente di aggirare il rischio, sempre in agguato in questi
casi, di cadere in argomentazioni di sapore "ideologico". Se cioè il
sapere tecnico sia concorrente, prevalente o più necessario di quello
umanistico. Se una laurea (lunga) valga più di un diploma
(vero).
O ancora se una riforma scolastica che si protrae da anni come un
cantiere infinito abbia davvero reso meno lontano il mondo del lavoro.
In questo caso contano i fatti. Ovvero la domanda delle imprese.
Inevasa, in un Paese che conta tassi record di disoccupazione
giovanile. Un paradosso del sistema Italia. Come uscirne? La riforma
dell'apprendistato è un passo, certo. Ma forse occorre fare ancor più
«alla tedesca». Serve un sistema d'istruzione tecnico davvero duale in
cui scuola e apprendistato facciano parte di uno stesso percorso.
Tradotto: tre giorni sui banchi, tre in fabbrica. Sembra una
provocazione (e si accettano risposte). Ma si tenga conto che altrove
si fa. E funziona. (da IlSole24Ore)
redazione@aetnanet.org
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