Dramma ATA, mobilità per il personale inidoneo, e per il personale ATA precario ancora tagli… così è la fine!
Data: Giovedì, 04 agosto 2011 ore 14:54:14 CEST
Argomento: Redazione


Non mancheranno polemiche per la mobilità del personale inidoneo nei profili  ATA di assistente amministrativo e tecnico. Un disegno politico che assume la fisionomia di un dramma sociale e culturale, una sciagura dalle tante sfaccettature per precari e famiglie, una propaganda saputa e risaputa basata sul rigore, l’efficienza e il merito, ma che non lascia dubbi, sulle reali intenzioni del Governo, che nel triennio 2009/11 doveva cancellare migliaia di precari della scuola pubblica, per spostare il baricentro delle preferenze delle famiglie italiane verso le scuole private.
La soluzione del precariato storico si allontana e ci sono valide ragioni per comprendere che si va verso l’estinzione dei precari ATA. Non me ne vogliano i circa 5000 docenti, “90” a Catania, ma tra contenimento della spesa pubblica e personale inidoneo la categoria degli assistenti amministrativi e quella degli assistenti tecnici rischia di scomparire. Una vecchia norma rispolverata e approvata dal Consiglio dei Ministri nella manovra finanziaria di luglio, già prevista nel Contratto sottoscritto nel 2008 in cui sono presenti le indicazioni per l'utilizzazione del personale inidoneo, destinato a perdere lo Status di docente e successivamente, inserito nei ruoli ATA, su posto vacante e disponibile, pur mantenendo lo stipendio da docente.
Lascia sgomenti come alcuni Sindacati, siano comprensibilmente preoccupati per l’eventuale spostamento intercompartimentale dei docenti inidonei, nel caso non ci sia specifica richiesta da parte del Docente o la domanda non possa essere accolta a causa della mancanza di posto disponibile, che di fatto obbligherebbe il docente inidoneo a transitare in altro compartimento, e non per i precari ATA che subiscono da diversi anni e non sempre per libera scelta un tipo di “mobilità forzata” che costringe migliaia di assistenti amministrativi e assistenti tecnici precari a cambiare sede quasi ogni anno con ripercussioni personali e familiari e sul funzionamento delle segreterie scolastiche e dei laboratori.
Un disastro annunciato! Però intanto, in attesa degli sviluppi della pronuncia del Consiglio di Stato, sulla palese illegittimità dei tagli previsti dall’art. 64 della legge 133/08, “il gatto si morde la coda”, infatti la mobilità, può avvenire all'interno della Regione della scuola in cui il personale è assegnato, ma anche in altra Regione, nell'ambito dei posti disponibili.

Ma se in particolare, come appreso dai mass media si è scatenata la reazione di Francesco Scrima, segretario CISL scuola che evidenzia come sia "davvero abnorme" l'"utilizzo forzoso esteso addirittura a regione diversa da quella di servizio" di tali docenti inidonei; "un’ipotesi - afferma Scrima - senza precedenti nell’ambito delle regole che da sempre presiedono la mobilità del personale scolastico, ivi compresa quella d’ufficio", mi verrebbe da chiedere al Segretario della CISL scuola, se nell’ambito delle regole di cui parla non è altrettanto abnorme cambiare 10, 15 o più scuole, una sorta di “mobilità indotta” a personale “non di ruolo” che consente, nonostante tutto, di garantire con difficoltà servizi amministrativi e attività di laboratorio con personale qualificato pur non essendo in  costanza di servizio, servizi essenziali, per l’erogazione del diritto allo studio anche verso gli alunni diversamente abili, in breve qualità e prestigio nelle scuole di ogni ordine e grado.
Su tali considerazioni invito il segretario della CISL a riflettere, senza tralasciare il cosiddetto preruolo del personale ATA, “un passaggio obbligato, ma non scontato per il successivo passaggio nei ruoli dello Stato”. Comprensibile è invece il disappunto, secondo il Segretario, che evidenzia come nel testo della manovra, manca "qualsiasi riferimento alle sedi negoziali cui necessariamente la materia deve essere affidata", tacciando di unilateralità il decreto, su una materia sulla quale "devono valere le prerogative della contrattazione".
Non è di meno la FLC - CGIL che sostiene che si tratta di "una norma palesemente penalizzante per i professori, che si troverebbero a ricoprire ruoli da personale ATA." In tal senso Il segretario della FLC – CGIL dovrebbe chiarire meglio la sua posizione per non suscitare ulteriori critiche verso una norma già fin troppo impegnativa. Tale riflessione mi sembra un po’ ambigua, in quanto potrebbe essere interpretata sia in senso positivo cogliendo l’essenza delle professionalità acquisite da anni dagli assistenti amministrativi e tecnici, che non possono essere girate ai docenti inidonei in un sol colpo, ma rimane il dubbio nei meno intuitivi se è intendimento di codesto Sindacato relegare il personale ATA oggetto della norma in altra categoria. Tuttavia non trovo interpretazione alcuna per pensare in tal senso e soprattutto non ne vedo la ragione. Sulla mobilità, la posizione di Pantaleo, sembra essere più morbida, infatti conclude: "altra cosa è, invece, la mobilità, che rappresenta una soluzione più idonea perché salvaguarda le competenze e la professionalità del lavoratore". Certo è che i Dirigenti Scolastici e i D.S.G.A. e spero vivamente i Sindacati, per i rispettivi ruoli che rivestono non restino inermi a guardare, ma diano battaglia affinché vengano fatti salvi i diritti dei lavoratori ATA, e di questi docenti inidonei, facendo valere le ragioni dell’autonomia scolastica dei CCNL e di tutti gli strumenti legislativi in loro possesso, per il bene della scuola e la tutela dei lavoratori.


Mario Di Nuzzo
mario.dinuzzo@libero.it






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