Musica nella secondaria di II grado: il punto sella situazione
Data: Lunedì, 01 agosto 2011 ore 18:00:00 CEST Argomento: Sindacati
Mentre sono in pieno
svolgimento le operazioni relative alle utilizzazioni per l’a.s.
2011/12 e da poche settimane sono stati pubblicati i trasferimenti dei
docenti della secondaria di II grado, facciamo il punto della
situazione dell’insegnamento della musica nella scuola superiore.
Come era facile prevedere, a soli due anni dall’avvio del processo di
riordino di questo segmento del sistema educativo, il 50% dei
docenti di ruolo della classe di concorso A031 (Educazione
Musicale negli istituti di istruzione Secondaria di II grado) sono
diventati soprannumerari. Viene confermata l’idea di questo ministro e
dei suoi fidati consiglieri che la musica non debba far parte della
formazione generale degli studenti, ma che essa debba essere studiata
solo dai musicisti. Si tratta, come avevamo denunciato, di un’idea
arcaica, priva di qualsiasi riferimento alla concreta esperienza degli
studenti della fascia di età coperta dalla scuola superiore, per i
quali, invece, l’esperienza musicale, in tutte le possibili accezioni,
ha grande rilievo, e che ripropone un’idea elitaria dello studio e
della conoscenza di questo
linguaggio.
La FLC, in occasione della trattativa sul contratto sulle
utilizzazioni aveva proposto di inserire anche la secondaria di II
grado tra le attività previste dal DM 8/11, centrato fondamentalmente
sulla scuola primaria, ricevendo un netto e perentorio rifiuto da parte
dell’amministrazione.
A fronte di questo progressivo azzeramento della musica curricolare,
aumenta in maniera esponenziale il numero invece dei Licei
musicali che in due anni sono diventati 52 (non 50 come nell’allegato
all’OM 64/11 sulle utilizzazioni. Questo exploit dimostra, senza ombra
di dubbio, il bisogno di musica tra i ragazzi di questa fascia di
età. Con questo ritmo di crescita in poco tempo si raggiungerà
l’obiettivo di almeno un Liceo Musicale per provincia.
E’ facile prevedere che il tumultuoso sviluppo del Liceo Musicale,
metterà ben presto in crisi l’impianto culturale e didattico disegnato
per le materie di Indirizzo dalle Indicazioni nazionali dei licei che,
al di là delle apparenze, è tutto rivolto al passato, circoscritto
sostanzialmente allo sviluppo di musicisti/esecutori e al quale è
sostanzialmente precluso un approccio flessibile e largo ai saperi
musicali contemporanei e al loro utilizzo nei vari contesti sociali ed
economici.
Questa crisi è evidente persino nel concreto governo delle operazioni
sulle utilizzazioni del personale nei Licei: prevale sempre di più il
fai da te, con modifiche regionali di requisiti di accesso
all’insegnamento e date di presentazione della domande. Abbiamo
addirittura il caso di un Liceo Musicale “non riconosciuto dall’USR”,
come recita la delibera della Regione Lombardia sul dimensionamento. E
qui ci si domanda chi pagherà i docenti delle materie generali e,
soprattutto, se il servizio prestato dagli stessi sarà valutabile o
meno ai fini della carriera.
Insomma un quadro di luci ed ombre che conferma, anche nel campo
dell’insegnamento della Musica nella secondaria di II grado, la scarsa
lungimiranza, la mancanza di progettualità, l’abitudine a trovare
soluzioni estemporanee e provvisorie, l’incapacità di percorrere
nuove strade da parte di questo ministro e dei suoi consiglieri.
(da Flc-Cgil)
redazione@aetnanet.org
|
|