Brunetta ai precari ‘Voi non lavorate, siete dei cretini!’
Data: Venerdì, 29 luglio 2011 ore 11:49:36 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Un’ altra performance ci è stata offerta  da uno dei più ‘frizzanti’ ministri italiani. Renato  Brunetta, in occasione del “Medioera”, festival della cultura digitale di Viterbo, ha detto ancora una volta, senza peli sulla lingua,  quale sia la sua idea sui disoccupati italiani. E così  anche se non ci si reca direttamente al circo, anche se non si paga un biglietto, può capitare di vedere sul palco un ometto in giacca e cravatta munito di microfono che ne dice di cotte e di crude. Peccato che lo spettacolo sia poco divertente e che gli spettatori non applaudano, ma riservino al protagonista fischi e urla di contestazione.                    
Neanche il tempo di presentare il Ministro che un gruppo di dissidenti ‘maleducati’ ha iniziato a fischiare durante la sua passerella sul palco per raggiungere la postazione a lui assegnata. E quale migliore appellativo poteva riservare Brunetta ai contestatori se non quello di ‘poveracci’? Alle contestazioni, infatti, Renatino ha risposto che nell’età fiorente della sua gioventù, chi non concludeva in bellezza l’anno scolastico, andava a lavorare tutto l’anno. Per il Ministro invece nei tempi moderni la situazione è  cambiata: agli italiani piace stare a casa senza far nulla, fare i salti mortali per ottenere un posto di lavoro e per arrivare a fine mese in condizioni dignitose. Ai giovani italiani piace stare a casa dei genitori fino all’età di trent’anni, se non oltre, senza la possibilità di crearsi una proprio avvenire.  Sono questi i ‘cretini’ di cui parla Brunetta.
Come se la disoccupazione fosse una loro scelta, come se si contestasse perchè non si ha nulla di meglio da fare.  Chi spiega a Brunetta qual è  la reale condizione in cui la maggior parte degli italiani, dei giovani italiani,  vive? ‘Voi non lavorate, siete dei poveracci!’, dice. Se solo per un giorno scendesse dalla sua poltrona in Parlamento si renderebbe conto che dell’ Italia virtuosa, dell Italia del benessere,  dell’ Italia che tanto ai politici piace descrivere come una sorta di Paese delle Meraviglie, c’è ben poco.
Dietro l’ apparenza che si vuole dare del Bel Pese c’è una realtà che è ben più marcia, che è ben più difficile. Questo lo sanno bene i giovani, che studiano, consapevoli che qubllo che fanno varrà a  ben poco. Lo sanno bene gli operai che,  privati improvvisamente del loro posto di lavoro, si ritrovano a pensare come sacrificarsi per mandare avanti la propria famiglia, per far crescere in modo dignitoso i propri figli. Una realtà complessa che l’ italiano medio tocca con mano ogni giorno, e che i politici avvertono a malapena attraverso sporadiche contestazioni a cui si limitano rispondendo con insulti o con promesse mai mantenute.
In questa situazione di perenne disagio, un elogio lo meritano i cittadini, che non si rassegnano, che non si piegano ad una realtà amara che li divora ogni giorno. La speranza di un futuro dona  la forza di affrontare la vita con una dignità che solo chi vive in situazioni precarie conosce. Il lavoro nobilita l’uomo, si dice. E questo gli italiani lo sanno bene.
      (da http://www.caffenews.it di  Valentina Panico)

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