Dopo sette anni sarà assunta: ''Una vittoria per centinaia di precari''
Data: Mercoledì, 27 luglio 2011 ore 23:40:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Dal tribunale di
Trani parte il riscatto dei precari nella scuola. E' stato infatti accolto il ricorso
presentato da una docente, precaria da oltre 7 anni e in servizio
presso l'Istituto 'Archimede' di Andria che chiedeva la conversione del
rapporto di lavoro da tempo determinato a indeterminato, oltre
ad un risarcimento a compensazione dei disagi e dei danni subiti a
causa della precarietà prolungata nel tempo. Lo rende noto il segretario regionale Ugl
Puglia, Giuseppe Carenza, spiegando che "nel dispositivo della
sentenza, il giudice del lavoro specifica che il rapporto di tra la
ricorrente e il ministero dell'Istruzione deve essere considerato a
tempo indeterminato con decorrenza primo aprile
2009.
Il giudice - viene spiegato - "ha dichiarato la nullità del termine
apposto a tutti i contratti di lavoro sottoscritti tra le parti,
ordinando al Miur di riammettere immediatamente in servizio la
ricorrente e risarcirle il danno nella misura pari a un'indennità
onnicomprensiva di 7 mensilità dell'ultima retribuzione globale di
fatto, maggiorata degli accessori di legge". Per Carenza, "si tratta di
una prima importante vittoria per le centinaia di precari della scuola,
sia insegnanti che personale Ata, che stiamo sostenendo nei ricorsi per
il riconoscimento della stabilizzazione dopo aver lavorato per almeno
36 mesi con contratti a termine".
Un precedente, sempre a Trani, si era registrato meno di dieci
giorni fa. Il giudice del lavoro aveva dato ragione a un'insegnante e a
un operatore amministrativo della scuola, precari rispettivamente da
nove e 11 anni, che dovranno essere assunti a tempo indeterminato, con
un risarcimento di una mensilità per ogni anno di precariato. I
lavoratori, che hanno 43 e 50 anni, vivono e lavorano sempre ad Andria.
Il giudice, Maria Antonietta Lanotte Chirone, aveva accolto il ricorso
dei lavoratori condannando il ministero per l'utilizzo abusivo dei
contratti di lavoro precario.
(da La Repubblica)
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