L’effetto domino. Quanto possono incidere sull’economia domestica i pochi centesimi di aumento della benzina?
Data: Martedì, 26 luglio 2011 ore 18:46:11 CEST
Argomento: Opinioni


Avete presente quel gioco che si fa creando lunghe file di pezzi del “Domino” messi uno dietro l’altro in verticale ? Quelli che appena terminata la fila basta dare un colpettino al primo pezzo per far cadere conseguentemente tutti gli altri pezzi uno dietro l’altro? Questo gioco può benissimo essere preso a metafora della svalutazione degli stipendi dei lavoratori dipendenti e delle pensioni. In Italia, l’effetto domino fa paura per quello che sta succedendo in Grecia e in Spagna e per il possibile default  nell’USA di Obama.

Gli americani hanno sempre visto un'insolvenza greca come il primo tassello che cade, l'inizio di un effetto-domino. Mettere a posto i conti quando non c'è sviluppo, quando non c'è benessere da ridistribuire, quando non c'è lavoro per i giovani, è la ricetta più sicura per un accumulo di tensioni sociali e di proteste, che a loro volta penalizzano la competitività. 

L’obiettivo principale della manovra 2011 è il risanamento dei conti pubblici. E così l’art. 23, comma 50-quater si riferisce alle accise su benzina e gasolio e vengono confermati dal 1° gennaio 2012 gli aumenti delle aliquote di accisa sui carburanti disposte dalla determinazione del direttore dell'agenzia delle Dogane 77579 del 28 giugno 2011. In sostanza, l'aumento dell'aliquota dell'accisa sulla benzina si somma all'imposta regionale sulla benzina eventualmente vigente nelle regioni a statuto ordinario. Sono però confermate disposizioni di favore nei confronti di alcuni soggetti esercenti l'attività di trasporto. Oggi intanto (Il Sole24Ore del 26/7/11), per quel che riguarda il caro-carburanti, lo scenario sta diventando preoccupante per i consumatori a causa dei rincari senza fine. Le agenzie hanno battuto i dati relativi ai picchi massimi: vale a dire 1,665 euro per un litro di benzina e 1,520 euro per lo stesso quantitativo di diesel. I record sono stati registrati, ancora una volta, nelle regioni del Sud. I prezzi praticati sul territorio, secondo QE (Quotidiano Energia), appaiono sempre più differenziati a seconda del livello di competizione locale, con forchette piuttosto ampie soprattutto nel caso della benzina per la quale, tra picchi massimi e picchi minimi, si riscontrano scarti anche di 10 centesimi. Per il diesel si passa dall'1,504 euro/litro dei punti vendita Eni ed Esso all'1,511 euro/litro degli impianti Ip (le no-logo a 1,413 euro/litro). Il Gpl, infine, si posiziona tra lo 0,718 euro/litro di Eni allo 0,735 di Ip e Shell (no-logo a 0,715 euro/litro).  

Il carburante sta al corpo della Nazionale Italia come l’acqua sta al corpo fisico del cittadino. Sono beni “indispensabili”. D’ora in poi, nonostante la distrazione dell’estate, come sempre è accaduto, aumenteranno – per effetto del Domini - i prezzi di tutti i beni di necessità che incidono sulla spesa quotidiana dei cittadini. Il governo si interessa di macroeconomia, “se ne frega” della microeconomia a livello domestico e familiare. E’ inutile che aspettiamo che vengano prese misure per contenere i prezzi spesso arbitrari persino negli hard discount. Perciò, non volendo andare a rubare, siamo tutti costretti a stringere ancora di più la cinghia e risparmiare i centesimi, “cugghennu l’ogghiu do maccu”.  

Il vecchio prof  in prossimità del pensionamento, ha cercato di trovare le soluzioni casarecce dinanzi all’aumento progressivo della benzina. In primis, usare la macchina il meno possibile, anche per andare a scuola, evitando per esempio i rientri pomeridiani. Secondariamente, cercare i distributori più convenienti (quelli no-logo) utilizzando il self service. Su internet esiste un sito www.prezzibenzina.it nel quale si può scoprire quasi sono i punti vendita più convenienti.  Con la liberalizzazione del mercato anche la grande distribuzione in prossimità dei  centri commerciali sono stati aperti dei distributori a prezzi convenienti.  Tertium, dobbiamo disciplinare il nostro modo di guidare,evitando brusche accelerazioni e decelerazioni; non usare climatizzatori e fari se non per necessità;  alleggerire il carico della macchina il più possibile; controllare bene la pressione delle gomme, mentre per le parti del corpo che gonfiano, tenersi calmi…

Dopo aver applicato ben benino questo vademecum, ci accorgeremo che servirà a poco. Per i lavoratori della conoscenza, quanto è attuale il Carmen XIII di Catullo! “Cenerai bene , o mio Fabullo , a casa mia , tra pochi giorni , se gli dei ti saranno favorevoli , a patto che tu ti porti una cena  buona e abbondante e non scordarti una fanciulla candida e vino e sale e tutto ciò che rende gradevole la cena; se avrai portato tutte queste cose , io ti dico, o mio caro amico, che mangerai bene ; infatti il portafoglio del tuo Catullo è pieno di ragnatele …”

E intanto il governo italiano partecipa, da quasi dieci anni, alla missione internazionale di pace/guerra in Afganistan mentre nel maggio di quest’anno ha iniziato (al seguito della Francia) una guerra alla Libia esattamente nel centenario della colonizzazione della Libia da parte dell’Italietta giolittiana. E le missioni all’estero costano sempre tanto economicamente e culturalmente. A quanto sembra la Difesa non voleva far ricadere i costi della guerra sul suo magro bilancio, la Lega Nord non voleva aumenti della pressione fiscale e il ministro Giulio Tremonti voleva imporre l’aumento delle accise. L’ha spuntata ancora una volta Tremonti anche se il governo ha cercato di non dirlo esplicitamente. A molti italiani sembra ridicolo aumentare il prezzo della benzina per fare la guerra al nostro ex amico Gheddafi, primo fornitore di petrolio.

Giovanni Sicali
giovannisicali@gmail.com







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