Palermo. Licei, l´ecatombe delle cattedre; mille professori perdono il posto
Data: Domenica, 24 luglio 2011 ore 10:41:11 CEST Argomento: Rassegna stampa
Nelle scuole
superiori siciliane più di mille professori perdono il posto. Per un
docente su venti, anche se di ruolo da tanti anni, si profila un futuro
di disagi e riconversioni forzate. Da quando il governo Berlusconi ha
messo mano alla riforma dei licei, il fenomeno dei docenti in esubero
nell´Isola ha subito un´improvvisa impennata. In appena due anni i prof
rimasti senza cattedra sono quasi raddoppiati: per loro comincia adesso
una vita da tappabuchi nella propria scuola o in cerca di un´altra
sistemazione, possibilmente non troppo
disagiata.
L´anno scorso, dopo i trasferimenti
nelle scuole superiori, rimasero appiedati 829 docenti. Quest´anno il
loro numero ha toccato quota 1.005. Nel 2009-2010, quando ancora la
riforma Gelmini non era partita, in Sicilia se ne contavano 513. In
ventiquattro mesi il loro numero è cresciuto del 96 per cento.
«Il fenomeno dei docenti in esubero - dice Giusto Scozzaro, segretario
regionale della Flc Cgil - è dovuto essenzialmente a tre fattori: al
naturale calo degli alunni, al taglio di ore di lezione e cattedre
determinato dalla riforma Gelmini e all´aumento del numero di alunni
per classe».
Che la diminuzione degli studenti sia soltanto una delle cause lo
dimostrano i numeri forniti dai tecnici dell´Ufficio scolastico
regionale ai sindacati, durante l´ultima informativa sugli organici. A fronte di un calo degli alunni del 2,3
per cento, l´organico dei docenti è stato alleggerito del 6 per cento:
1.218 cattedre. Quale sarà il destino dei cosiddetti sovrannumerari?
«Verranno utilizzati dai capi d´istituto per tappare i buchi lasciati
dai colleghi o verranno trasferiti d´ufficio dal provveditorato».
In questo caso, a partire dal 1° settembre, potrebbero essere spediti a
decine di chilometri di distanza dalla scuola di attuale servizio. Ma
c´è un´altra possibilità: «Potrebbero insegnare materie di cui non
hanno l´abilitazione, ma soltanto il titolo di accesso per il
concorso», continua il sindacalista. Un docente di materie tecniche
all´industriale, rimasto senza cattedra, potrebbe insegnare per un anno
matematica allo scientifico anche senza abilitazione.
Ma questo, secondo Scozzaro, «si tradurrebbe in uno scadimento della
qualità dell´offerta formativa che pagherebbero in primo luogo gli
studenti. Queste sono misure che vanno accompagnate, non si possono
improvvisare. In Sicilia, per esempio, si potrebbero utilizzare i
docenti in esubero per la lotta alla dispersione scolastica, che è in
crescita».
(da la Repubblica di Salvo Intravaia)
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