Lupi contro la Gelmini «Chiude ai giovani insegnanti»
Data: Domenica, 24 luglio 2011 ore 01:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Lupi
contro Gelmini. C’è un nuovo fronte nella già tormentata maggioranza.
Terreno di scontro: la scuola. Il vicepresidente della Camera, in un
editoriale firmato con Mario Mauro, che guida gli eurodeputati pdl,
denuncia «una gravissima deriva illiberale e statalista che sconfesserà
in un solo colpo tutte le azioni del governo verso una maggiore libertà
dei cittadini» . Lo sfogo è ospitato da Sussidiario. net, il quotidiano
online della Fondazione per la sussidiarietà. Mauro e Lupi ce l’hanno
contro la chiusura del Tfa, il tirocinio formativo attivo, un master
per ottenere l’abilitazione all’insegnamento, riservato ai più giovani.
Il ministro dell’Istruzione ha deciso di sfoltire le graduatorie a
esaurimento e, calcolato che per i prossimi anni servono 230 mila
insegnanti, esattamente il numero dei docenti precari, già abilitati
con i vecchi concorsi (l’ultimo è del 1999) o con le Ssis (le scuole di
specializzazione per l’insegnamento secondario), svuoterà in via
prioritaria quegli elenchi. «La conseguenza di questo contingentamento
dei numeri — scrivono i due esponenti vicini a Comunione e liberazione—
sarà quella di negare ad almeno tre generazioni di giovani la
possibilità di insegnare» . scuola, contro lo statalismo, questo il
titolo dell’editoriale comparso sul sito all’indomani di una riunione
pdl, in cui la Gelmini ha ribadito la linea dura, anche alla luce
dell’ulteriore giro di vite imposto da Tremonti. Al ministero non
nascondono la sorpresa per quello che leggono come «un duro attacco» .
La «deriva statalista» , secondo Lupi, si annida nel canale unico delle
graduatorie: «Gli insegnanti che entreranno in ruolo nei prossimi anni
— denuncia— diventeranno professori solo per un diritto acquisito in
forza di un meccanismo controllato dallo Stato e dai sindacati» . Sette
anni, secondo i calcoli di Mauro e Lupi, senza possibilità di scelta e
con la certezza che ad entrare in ruolo saranno «solo quelli che hanno
più di 40 anni» , in barba «a liberalizzazioni e giovani» . Fonti
vicine al ministro anticipano un’apertura in quello che sarà il quadro
ufficiale, la cui presentazione è in programma per lunedì. «Sono
legittime le aspettative dei giovani e delle scuole paritarie —
informano da Viale Trastevere — ma non possiamo dimenticare chi aspetta
da anni di entrare in ruolo» . La scelta sarà quella dell’equilibrio,
in linea con la normativa, «senza sganciare l’abilitazione dal
reclutamento però, perché in questo modo, negli anni 90 si è
ingigantito il bacino dei precari» . (da Corriere della sera di
Olga Piscitelli)
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