I sindacati gialli della scuola in perenne conflitto e commistioni di interessi, tra masochismo della rappresentanza e confusione di ruoli
Data: Sabato, 23 luglio 2011 ore 16:57:39 CEST
Argomento: Sindacati


Nella scuola si verifica una situazione ancor più paradossale e cioè che sono i sindacati dei dipendenti (CGIL, CISL, UIL, SNALS) ad iscrivere i datori di lavoro e cioè i dirigenti scolastici per asservirli alle loro politiche ed interessi di rappresentanza; e cosa ancor più paradossale e incomprensibile anche alla luce della psicoanalisi, ci sono migliaia di datori di lavoro che masochisticamente accettano di farsi da loro rappresentare, ben sapendo che non ci sarà mai alcuna tutela dinanzi a interessi confliggenti e contrapposti allorché si presentano.
Basta guardare i recenti episodi del massiccio ricorso all’autorità giudiziaria da parte dei sindacati dei dipendenti per contrastare i nuovi poteri assegnati dalla riforma Brunetta in materia di contrattazione integrativa decentrata; per non parlare del contrasto ai nuovi procedimenti disciplinari che assegnano più potere alla dirigenza. Dinanzi alla scelta di condividere un interesse professionale della dirigenza e un contrapposto interesse alla tutela ad ogni costo, i sindacati gialli non hanno alcun dubbio e stanno dalla parte dei dipendenti, com’è logico e naturale.
Ma allora perché continuano i dirigenti scolastici a rilasciare delega alla loro controparte? Non c’è risposta.
Situazione speculare riguarda invece l’atro sindacato della dirigenza l’ANP che originariamente era nato per rappresentare la dirigenza pubblica e che poi improvvisamente con una discutibile e incomprensibile scelta ha deciso di iscrivere anche la controparte e cioè i docenti; anche se in verità con poca fortuna. Questa si che si configura come vera e propria caratteristica di sindacato giallo in quanto promana da un sindacato dei datori di lavoro.
Essendo ciò vietato dalla Legge c’è stato già un pronunciamento della magistratura adita dalla GILDA che ha dato questa patente e questo marchio allorquando l’ANP ha deciso di presentare le liste nella competizione delle RSU e cioè in una competizione che doveva eleggere le controparti dei dirigenti. La Corte di Appello di Ancona ha respinto il ricorso avanzato dall´Associazione nazionale presidi in merito alla partecipazione delle loro liste alle elezioni per le Rsu. La sentenza di secondo grado, quindi, conferma quella emanata nel 2006 dal Tribunale del Lavoro che aveva già stabilito l´inammissibilità delle loro liste alla competizione elettorale.
Sentenza ancora attuale e valida in una fase che vedrà il prossimo rinnovo delle RSU nel mese di ottobre.
Un  sindacato dei dirigenti scolastici, godendo di una capacità contrattuale autonoma distinta da quella delle altre categorie di lavoratori della scuola, non può presentarsi alle elezioni delle Rsu insieme con le rappresentanze sindacali degli altri dipendenti.
Vedremo se dopo due clamorosi insuccessi l’ANP avrà ancora la faccia tosta di intorbidare la prossima campagna autunnale per le rsu.

Ci sarà lavoro abbondante per tutti i tribunali del lavoro nel prossimo autunno.
Istruttivo rileggersi il testo delle due sentenze

fonte Dirpresidi.org





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