Anief: come rispondere alla crisi del sindacato concertativo
Data: Sabato, 23 luglio 2011 ore 14:40:08 CEST Argomento: Sindacati
Anief, dopo aver
difeso i precari, ora si scaglia contro il blocco dei contratti e degli
stipendi per il personale di ruolo, predisponendo per i 67.000
neo-assunti nuove azioni, anche legali se necessarie, contro il blocco
dei movimenti e l’eliminazione della prima fascia stipendiale.
La crisi del sindacato concertativo è effetto dell’attentato alle
regole democratiche sulla rappresentanza dei lavoratori dovuto al
rinvio delle elezioni RSU del 2009 e del rinvio della misurazione della
rappresentatività sindacale, che ha aperto la strada alla violazione
sistematica di gran parte dei diritti acquisiti dai lavoratori di ruolo
della scuola su mobilità, stipendi, organici e contratti.
La maggior parte di quei sindacati che ha chiesto e avuto, in
questi tre anni, compiacendosene (come risulta dalla risposta dell’on.
Brunetta a una interrogazione parlamentare) la proroga della
rappresentatività grazie al decreto delegato 150/2009 scritto dal
ministro Brunetta - contrariamente a una norma precedente che vietava
la proroga delle RSU - ha ceduto al Governo diverse prerogative dei
lavoratori: dall’abolizione della
mobilità per i primi cinque anni (come è stato richiesto, persino, in
audizione parlamentare) e della prima fascia stipendiale per i
neo-immessi (come sottoscritto nel recente CCNQ del 19 luglio 2011), al
divieto di trattative negoziali su aumenti di stipendio e contratti (v.
comunicati pubblicati dopo l’approvazione della norma che prevedeva la
consultazione sull’utilizzo dei fondi nati dai 100.000 tagli) o
formazione degli organici (prevista già nell’intesa sottoscritta dalle
stesse confederazioni sindacali il 4 febbraio 2011).
Anief aveva provato a sbloccare le elezioni RSU per impedire a monte
questo sfacelo, ma studiati espedienti (assenza di un decreto attuativo
del decreto delega e quindi di un atto amministrativo) sono riusciti a
impedirne l’azione giudiziaria fino a quando lo stesso Consiglio di
stato non si è pronunciato sull’inopportunità di un eterno rinvio della
misurazione della rappresentatività contro la libertà di scelta di
rappresentanza dei lavoratori.
Già perché i diritti acquisiti possono
essere rimodulati e sospesi ad tempus, come spesso anche la Consulta ha
ricordato, ma non ad aeternum come sta avvenendo, trasformando la
circostanza eccezionale in un nuovo ordine sociale. Così per le
pensioni, per gli aumenti di stipendio, per la firma dei contratti, per
le elezioni RSU, per la mobilità.
Il vecchio sindacato concertativo, nel frattempo, ha rinunciato a se
stesso e ha dato il via libera al Governo a ritrattare diversi diritti
acquisiti in trenta anni di lotta. Così
non è più possibile per legge contrattare sugli scatti di anzianità del
personale docente e ata di ruolo delle scuole - congelati per un
quadriennio e destinati a scomparire in vista dell’introduzione del
merito, salvo cancellare subito una prima fascia stipendiale per i
neo-assunti; risulta impossibile firmare un contratto integrativo sulla
mobilità del personale la cui assegnazione nelle istituzioni
scolastiche è divenuta prerogativa del dirigente grazie anche
all’intesa raggiunta dai vertici confederali con il Governo e il cui
movimento è stato inibito per i neo-assunti per contentare il politico
di turno. Tutto nel pieno disprezzo di principi costituzionalmente
garantiti, di cui il sindacato si è impegnato soltanto a nasconderne la
sistematica violazione attraverso ingannevoli comunicati, salvo oggi
denunciarne l’evidenza vista la crisi politica corrente e l’opportunità
di seguire il camaleonte.
L’Anief, nel frattempo, in questi tre anni, pur essendo esclusa dai
tavoli negoziali e contrastata aspramente con attacchi personali e
quotidiani su organi di stampa neanche troppo velatamente organizzati
da questi stessi sindacati, ha ottenuto il riconoscimento per il
personale precario a trasferirsi da una provincia all’altra, ha
intrapreso una dura battaglia per il riconoscimento della parità di
trattamento tra personale a tempo determinato e indeterminato
(stabilizzazione, scatti di anzianità, contratti al 31 agosto su posti
vacanti) che ha portato il Governo a sbloccare le immissioni in ruolo
grazie ai ricorsi nei tribunali della Repubblica, agli scioperi
proclamati, alle manifestazioni realizzate.
E’ evidente che di fronte a una legislazione, permanentemente
d’urgenza, affidata dal Parlamento all’organo esecutivo governativo che
svilisce anche il ruolo costituzionale costruito dai padri costituenti
per il Sindacato, anche per il personale di ruolo della scuola diventa
necessaria l’azione dell’Anief che deve intervenire con maggiore
attenzione ed efficacia prima che scompaia la necessità di una
qualsiasi attività negoziale. Pertanto,
l’Anief, nel continuare l’azione legale per sbloccare il contratto
collettivo nazionale e gli scatti di anzianità, si opporrà con
determinazione con tutti gli strumenti legali e giudiziari disponibili
anche al blocco della mobilità per il personale di ruolo neo-assunto
come all’eliminazione del primo gradino stipendiale nella ricostruzione
di carriera. Abbiamo già dimostrato come l’invarianza
finanziaria per le nuove immissioni in ruolo fosse possibile senza
comprimere i diritti dei lavoratori, né possiamo avvallare il blocco
dei movimenti del personale neo-assunto dopo aver garantito il
movimento dei precari. I principi alla base della nostra Costituzione
non si barattano né per interessi politici, sociali o economici, né
generali né particolari perché alla fine perdono soltanto le
istituzioni e i fini a cui esse sono preposte e con esse, perdono tutti
i cittadini, perdiamo tutti noi. Anche per questo stiamo lavorando a un
progetto di un nuovo sindacato che possa ottenere la fiducia dei
lavoratori della scuola alle prossime elezioni RSU previste nella
primavera 2012 e recuperare il senso e il fine della sua stessa ragion
d’essere nell’interesse di un Paese fondato sul diritto al lavoro. Già
abbiamo una confederazione dalla nostra parte, manca soltanto il tuo
contributo.
(da Anief)
redazione@aetnanet.org
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