Unicobas: contro la manovra del governo il 7 ottobre sciopero e manifestazioni per la scuola
Data: Sabato, 23 luglio 2011 ore 11:43:08 CEST
Argomento: Comunicati


La pesantissima manovra finanziaria del governo continua l'opera di smantellamento della scuola pubblica: altri tagli al tempo pieno della Primaria ed alle cattedre in ogni ordine e grado di scuola; altri tagli sul personale amministrativo, tecnico ed ausiliario. Al drastico calo dei finanziamenti per l'istruzione, nel Paese che già spende la più bassa percentuale di PIL nella UE e retribuisce peggio insegnanti ed ATA, s'accompagnano le economie sulla pelle degli alunni con una controriforma minimalista che smantella la qualità del sistema formativo italiano a vantaggio dei diplomifici privati. Il nuovo Liceo Scientifico privo del latino ne è esempio lampante. La manovra passa persino tramite un 'riordino' delle classi di concorso che consente l'utilizzazione dei soprannumerari perdenti posto su insegnamenti per i quali non risultano preparati e abilitati. È, fra gli altri, il caso del frazionamento della cattedra di lettere al Ginnasio, dove italiano, latino e greco verranno affidati a differenti soggetti, alcuni dei quali non in possesso dei requisiti necessari.
L'Unicobas ha già opposto ricorso al TAR del Lazio contro il riordino delle classi di concorso e sta avviando una class-action nazionale anche per gli insegnanti tecnico-pratici, di geografia, informatica e stenodattilografia, vittime sacrificali designate.
La manovra condanna il grosso dei 130.000 precari alla disoccupazione ed introduce un inaccettabile ribaltamento del diritto del lavoro con la clausola dell'azzeramento della carriera. Fra i 36.488 non docenti ed i 30.482 insegnanti che pare vengano assunti da settembre, solo una parte arriverà dal precariato. Di questa, la stragrande maggioranza (che ha meno di 8 anni di supplenze) percepirà aumenti d'anzianità solo dopo altri 8 anni dall'assunzione, anziché dalla fine del secondo anno com'è stato sinora per i lavoratori della scuola. In tal modo percepiranno ben poco di più di ciò che veniva dato loro in regime di precariato, perché retribuiti sempre allo stipendio base. La creatività tremontiana ha inventato il precariato di ruolo, con l'aiuto vergognoso dell'Agenzia per la negoziazione di parte pubblica e delle organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto addirittura una modifica sui neo-assunti a livello di contratto nazionale. Non di meno CISL, UIL, SNALS e Gilda hanno il coraggio di gridare al 'grande successo sulle assunzioni' e la CGIL fa il pesce in barile. Nessuno dice che i posti coperti sono anche molti di meno dei pensionamenti e che non viene rispettato neppure il regolare turn-over sui posti disponibili, tagliati in modo drastico con l'accorpamento delle classi e l'aumento del numero di alunni o affidate in buona misura a quella parte di precari che riuscirà ancora a lavorare.
Infine ci sono i tagli sugli altri comparti. La Sanità pubblica ridotta al livello dell'onere delle prestazioni privatistiche con ticket esosi, la riduzione dei trasferimenti agli Enti Locali, che potranno investire sempre meno in asili-nido, trasporti e servizi e la fiscalità generale che premia ancora gli evasori mentre elimina gli sgravi fiscali. Sono 483 le agevolazioni investite dalla manovra, con un risparmio progressivo per lo stato del 5% nel 2013 (8 miliardi) e poi del 15% dal 2014 (32 miliardi). Tutto ciò equivale a 1.000 euro di tassazione diretta ed indiretta in più a contribuente in due anni: vengono colpite le detrazioni per i figli a carico, l'istruzione, gli asili-nido, le spese mediche, mutui per la prima casa e per le ristrutturazioni edilizie. I tagli colpiranno peraltro anche gli sgravi per i no-profit, il meccanismo dell'IVA e le accise per i crediti d'imposta.
Di fronte a questa vera e propria macelleria sociale, il dovere precipuo delle organizzazioni sindacali degne di questo nome è quello di organizzare la più grande protesta possibile. Il mondo della scuola, docenti, non docenti e studenti, colpito in modo feroce sia frontalmente che indirettamente, reagirà con forza non appena l'anno scolastico avrà inizio.
L'Unicobas Scuola proclama per Venerdì 7 Ottobre un'intera giornata di sciopero con manifestazioni di piazza. Dal proprio canto, la Confederazione Italiana di Base Unicobas sta studiando la proclamazione dello sciopero generale e generalizzato di tutte le categorie per la medesima data.


Stefano d'Errico (Segretario Nazionale)
HTTP://WWW.UNICOBAS.IT - UNICOBAS.RM@TISCALI.IT
 






Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-243306.html