Scuola senza presidi. L’anno che verrà inizia male
Data: Sabato, 23 luglio 2011 ore 08:40:38 CEST Argomento: Rassegna stampa
Scuole senza
presidi. Quindi senza guida e senza sufficienti controlli sulla qualità
del servizio. Metà degli istituti scolastici si preparano ad aprire il
nuovo anno scolastico senza un dirigente scolastico. Saranno affidati
ai presidi superstiti che in tal modo dovranno dividere il loro impegno
su due o più scuole. Un incarico di supplenza a mezzo servizio già in
auge da alcuni anni, ma da quest’anno con un handicap in più: non verrà
autorizzata la nomina dei vicari.
Le associazioni di categoria sono sul piede di
guerra. “Tutto ciò sarà insostenibile sia nelle scuole il cui dirigente
avrà una reggenza – protesta Loredana Leoni a nome dell’Andis
(Associazione nazionale dirigenti scolastici) – ma soprattutto negli
istituti senza il dirigente, dove il reggente si troverà ad affrontare
una situazione sconosciuta senza poter contare su una collaborazione
rientrante parzialmente o totalmente nell’ordinario orario di servizio
del docente collaboratore”. Difficile che in queste condizioni si
possa trovare rimedio: “La possibilità che i docenti non siano più
disposti ad accettare un incarico di collaborazione così oneroso
privati di un esonero parziale o totale – conclude la leoni – è reale e
comprensibile”.
Dal prossimo anno inoltre è stata annunciata anche una ristrutturazione
delle istituzioni scolastiche per fare in modo che ciascuna di esse
raccolga almeno 1000 studenti. Un intervento in realtà di dubbia
legalità, perché il Miur secondo la Costituzione dovrebbe lasciare
questo compito alle Regioni. Si tratta in ogni modo di una
complicazione in più che non si sa come a poche settimane dell’inizio
dell’anni scolastico possa essere realizzata. Di punto in bianco si
verrebbero a costituire istituzioni scolastiche con sezioni dalle
materne alle medie inferiori, i cosiddetti istituti comprensivi
istituiti d’autorità, mettendo insieme nello stesso collegio
educatrici, maestre e prof.
Spiega Roberto Pellegatta, presidente della Disal, altra associazione
di presidi per altro di area governativa: “Si vuole generalizzare la
forma dell’Istituto Comprensivo introdotta dal ministro Berlinguer nel
primo ciclo. Si vuole aumentare al minimo di 1000 alunni di questi per
l’autonomia giuridica che la Bassanini aveva fissato in 800Inoltre si
vuole eliminare praticamente l’esonero del vicario del dirigente
scolastico. Queste tre misure, previste in maniera schematica e
generalizzata (senza margine a valutazioni territoriali pur con seri
controlli e penalizzazioni nel caso di mancato rispetto) porteranno a
gravi conseguenze, proseguiranno il processo di declino della qualità
dell’Offerta formativa delle scuole statali italiane, faranno il buon
gioco di chi nella scuola è sempre “contro”, mortificando invece
l’operato di chi collabora all’innovazione, specie dei dirigenti
scolastici, che verranno sempre più relegati a burocrati, lontani dai
processi formativi”.
Da qui le richieste già avanzate al ministro Gelmini: “In nome di un
vero interesse al grande bene della scuola, chiediamo di togliere la
prima e la seconda misura (eventualmente vincolando le regioni a un
piano di rispetto delle dimensioni previste dalla Bassanini entro il
dicembre 2011. Inoltre eliminare la misura sul vicario anche in
considerazione che lo Stato è gravemente latitante in materia di
concorso pubblico per la dirigenza scolastica al punto che dal
settembre 2011 oltre 5800 istituzioni scolastiche autonome su 10.100
avranno un dirigente scolastico a mezzo tempo”.
(da http://www.ilfattoquotidiano.it/)
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