Il nuovo assetto delle scuole di secondo grado della Provincia di Catania. LA SCUOLA CATANESE PERDE 95 PRESIDENZE
Data: Venerdì, 22 luglio 2011 ore 11:28:01 CEST
Argomento: Redazione


Il dimensionamento scolastico secondo l’art.19 della legge finanziaria ora D.L.98/2011  nelle scuole di secondo grado apporterà una riduzione, anche  se in maniera inferiore rispetto alle scuole di primo grado, sia per il numero degli alunni già in molte   scuole superiori a mille, sia per la dislocazione territoriale .

Nel quadro sinottico si evince come le scuole catanesi  perderanno  circa 95 presidenze  e delle 237 istituzioni scolastiche attuali nella provincia di Catania  per i prossimi anni se ne  prevedono soltanto   circa 144

 

 

città

provincia

STATO

ATTUALE

riduzione

 

 per effetto della finanziaria 2011

CIRCOLI DIDATTICI

7

43

50

-          50

/////////////////////////////

SCUOLE

MEDIE

6

12

18

-          18

///////////////////////////

ISTUTUTI COMPRENSIVI

34

71

105

-          19

86

totale

47

126

173

-         87

//////////////////////////

ISTITUII SECONDO GRADO

22

62

64

-           8

58

totale

 

 

237

-         95

144

primo e secondo grado

 

 A settembre l’Assessore provinciale Giovanni Campi convocherà una conferenza di servizio per ridisegnare il nuovo assetto delle attuali 64  scuole superiori, amministrate dalla Provincia regionale di Catania

 Già la  Direzione regionale ha dato comunicazione  che sei scuole, i cui dirigenti sono in scadenza di contratto  risultano sottodimensionate e quindi   il contratto della dirigenza non potrà essere  confermato nella stessa sede . Le sedi indicate sono: l’ Ipsia   di Via Delle Terme, di Acireale; tre Istituti di Caltagirone:  l’Istituto d'Arte , l’istituto  “Francesco Cucuzza”  e  l’Tti “Euclide” ; e  poi ancora: l’istituto  “V. E. Orlando “di Militello  Val di Catania e l’Istituto Superiore di Palagonia. 

A questo elenco si aggiungono  come  scuole sottodimensionate  della città di Catania l’istituto Eredia  con 334 alunni  ed il liceo artistico  “Emilio Greco” con 483 studenti e che potrebbe aggregarsi all’Istituto d’arte, che ha 600 studenti.

Secondo le indicazioni della recente finanziaria che pone come numero di garanzia per l’autonomia scolastica la presenza di mille studenti, risulta che  sono in regola  quasi tutti i licei classici, scientifici e pedagogici, gli  istituti  alberghieri, tecnici e  alcuni professionali.

In alcune specifiche realtà territoriali, non raggiungendo la scuola il numero indicato, si prevede che si debba operare un’aggregazione di scuole per totalizzare i mille studenti

  Ci sono, infatti, delle istituzioni scolastiche che si trovano in  situazione di sofferenza, considerato  il costante decremento del numero di iscrizioni,  e per queste si prevede come possibile soluzione  la fusione e l’accorpamento con altri  istituti similari o vicini:

  • tecnico industriale e  tecnico commerciale di Acireale
  • istituto “Cucuzza” e “Dalla Chiesa” di Caltagirone
  • istituto “Euclide” e istituto d’arte di Caltagirone
  • i due licei artistici di Catania
  • l’istituto “Eredia“  ed il “Fermi“ Catania – per vicinanza
  • istituto “Sabin ” e l’istituto d’arte  di Giarre
  • il liceo di Palagonia e di Scordia
  • gli istituti di Ramacca e  di Militello

 

Mentre si sollecita il tanto atteso sdoppiamento dell’istituto alberghiero di Catania,  dislocato in cinque plessi, più uno stabile per gli uffici di presidenza e di segreteria , si prende atto che  le autorizzazioni dei nuovi indirizzi di studio non sempre trovano sostegno nelle iscrizioni degli studenti,  data l’esiguità  dei ragazzi di terza media della zona e quindi si stenta a comporre le classi, con il rischio di  dover mantenere alcune situazioni  precarie per non far diminuire l’organico.

Il numero degli alunni costituisce un dato oggettivo per il mantenimento dell’autonomia dell’istituzione scolastico, ma occorre anche fare i conti con le strutture ed alcuni istituti, ancorché numerosi, non  possono essere smembrati.

Quando vigeva la regola della didattica e della relazione educativa si sosteneva la tesi che i maxi istituti sono ingovernabili  e si privilegiava la piccola ed armonica “comunità scolastica”.

Oggi, sotto l’impero dei numeri, all’ombra nera della scure dei tagli, senza tener conto di nulla –  né di strutture, contesto territoriale, pendolarismo e mobilità sociale,  si segue come unica prescrizione la regola del risparmio, della riduzione della spesa pubblica, anche con il rischio  evidente di produrre minori servizi , con poca qualità ed  incerta efficacia.

Sarà altresì difficile  dirigere scuole differenti per indirizzi scolastici,  formazione e storia e per di più in strutture  distanti .Sembra proprio che “la logica del risparmio non risparmia nessuno,

Il solco tracciato sembra quasi un fossato profondo.

Si auspica che attraverso una gradualità di  attuazione e non  con interventi “ope legis” tutto e subito, certezza di errori e di negativo rendimento,  la scuola catanese possa riprendere il suo vero volto di scuola di qualità, formatrice di persone che hanno il compito di guidare lo sviluppo della società  siciliana verso  il 2080.

Giuseppe Adernò

Asasi Sicilia

 







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