L’Italia peggiore sta per essere assunta e quella migliore si spera licenziata.
Data: Venerdì, 22 luglio 2011 ore 07:30:00 CEST
Argomento: Opinioni


Egregio Direttore,
ma se questa è l’Italia peggiore, dove sta l’Italia migliore?
A casa, magari prima che finisca l’estate, ce lo auguriamo in tantissimi.
I precari della scuola, le loro famiglie, i giovani e anche chi è in forza nelle scuole, cercando risposte ai tanti problemi della vita quotidiana, attraverso i mass media, i social network, e le probanti esperienze comuni e individuali, fanno fatica a cogliere l’essenza di ciò che viene propinato loro attraverso quotidiani e televisioni, distratti da quanto ciò contravviene ai più elementari parametri di correttezza e rispetto per l’altro.
Un’intera generazione o forse più, pagherà un prezzo molto alto per mancanza di politiche sociali e del Welfare con gravi ripercussioni sotto il profilo sociale, culturale e occupazionale, privando l’Italia di una ricchezza autentica.
Cittadini, lettori, telespettatori, precari della scuola, operatori tutti, esterrefatti e dimenticati, vittime di un vuoto assoluto, i cui effetti hanno superato ogni limite, sanno bene quanto sia difficile sopportare tali ingiustizie, ma loro malgrado, hanno imparato a conviverci.
“Un’Italia a due velocità”, una frase ormai rituale che sentiamo dire spesso. Eppure c’è un Italia che corre alla stessa velocità, quella della politica: ogni parlamentare percepisce al mese circa 20.000 euro, sia esso deputato o senatore, “l’Italia migliore” per intenderci, un precario della scuola ne guadagna circa 1.200,00  “l’Italia peggiore” per intenderci.
Poi ci sono i politici senza portafoglio. Il sottoscritto ad esempio, che ha fatto politica, a titolo gratuito, cimentandosi e relazionandosi con Regione, Provincia e Sindacati, per il bene personale e per il bene di un gruppo di precari, da cittadino comune, ancor prima che come precario, perché crede nella politica e perché ritiene che la soluzione di certi problemi passi attraverso il dialogo, ancor prima che attraverso simboli o partiti politici. Eppur si muove, anzi si muovono e  pensano che tale èlite, meriterebbe ben altro trattamento, che simili, eccessive somme.
Per questo motivo ritengo indispensabile che i Sindacati, (FLC - CGIL esclusa) prendano atto che, pur apprezzando tutti gli sforzi compiuti dal Sindacato nell’opera di concertazione con il Governo e la Regione, per cercare di stabilizzare dal 01/09/2011 il maggior numero di precari della scuola ATA e Docenti, risulta vergognosa la misura relativa all’ipotesi di CCNL concordata con l’ARAN relativa al personale del comparto scuola ai sensi dell’art. 9, comma 17, del D.L. 13 maggio 2011 n. 70 convertito con modificazioni nella legge n. 106 del 12 luglio 2011, per quanto riguarda  la rimodulazione delle posizioni stipendiali, che spero non si traduca in ulteriori contenziosi tra personale della scuola e il MIUR .


  Mario Di Nuzzo
 mario.dinuzzo@libero.it







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