Il baratto di mezza estate
Data: Giovedì, 21 luglio 2011 ore 06:40:47 CEST
Argomento: Redazione


Professione Insegnante esprime sconcerto e indignazione per l’accordo indecente siglato ieri all’Aran relativo alle assunzioni del personale precario della scuola, salutato dalle OO.SS. come un traguardo positivo, un importante passo in avanti contro la precarizzazione.
In realtà, è facile dimostrarlo, si tratta di una vittoria di Pirro, un vile baratto avente come merce di scambio il diritto alla ricostruzione della carriera e alla stabilizzazione del rapporto di lavoro, rallentati notevolmente se è vero come è vero che l’accordo capestro prevede che gli stipendi dei neoassunti restino al palo per ben 8 anni.
Una deroga in pejus che peserà come un macigno sulle spalle dei malcapitati colleghi, in vile spregio di norme di legge e di autorevoli sentenze giurisprudenziali comunitarie e nazionali che in più occasioni hanno sancito il diritto sacrosanto alla ricostruzione della carriera anche per il  personale precario.
Un precedente gravissimo, oltre che un grottesco paradosso: i sindacati hanno inteso garantire un sacrosanto diritto, quello alla stabilizzazione, sottraendo, contestualmente altri fondamentali diritti contrattualmente sanciti, come il diritto alla ricostruzione della carriera. Un inopportuno m quanto incauto passo in avanti verso l’annullamento di diritti acquisiti.
Una palese caduta del potere negoziale dei sindacati, che in pratica hanno sconfessato il loro stesso mandato, camuffata dai disgustosi comunicati velinari dei segretari nazionali.
Professione Insegnante invita tutti i colleghi precari a revocare immediatamente le tessere sindacali, ormai inutili.


Libero Tassella
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