100 e lode solo una somma aritmetica
Data: Mercoledì, 20 luglio 2011 ore 19:56:13 CEST
Argomento: Redazione


Valutare gli studenti in una scuola non significa semplicemente misurare, ma anche accompagnare, stimolare, verificare i processi del loro apprendimento. Oltre le verifiche e le misurazioni sugli aspetti cognitivi, occorre considerare anche la maturazione complessiva dell’alunno, l’acquisizione o meno di abilità trasversali rispetto alle singole discipline, la conoscenza e la capacità di gestione degli aspetti affettivi e relazionali e l’acquisizione di un metodo di lavoro. Quanto detto , trova una sua conferma anche negli esami di Maturità, che come evento finale del ciclo di studi delle scuole secondarie di secondo grado, induce lo studente a confidare che la propria preparazione non venga ingabbiata in aride griglie valutative. Queste aspettative di buon senso sono fortemente disattese in quanto il voto finale di 100 e lode deriva dal punteggio massimo nelle tre prove scritte (45 punti), nel colloquio (30 punti) e di credito (25 punti) senza fruire del Bonus di 5 punti a disposizione della commissione per coloro che riportano almeno 15 punti di Credito e 70 punti nelle prove d’esame; da almeno 8 decimi in tutte le materie nella pagella degli ultimi due anni; dalle deliberazioni per l’attribuzione dei massimi punteggi delle prove e del credito assunte all’unanimità. Insomma una esercitazione valutativa di somme aritmetiche che possono condizionare la vera ricerca del talento e dell’eccellenza nello studio. E’ utile sapere che degli oltre 3.500 cento e lo¬de, buona parte provengono da scuole meridionali. Per la precisione si tratta di 1.704 su complessivi 156.159 diploma¬ti. Sono invece 764 gli studen¬ti modello usciti da istituti del centro su 83.592 maturandi, e 1.061 da scuole settentrionali su 143.273 candidati al diplo¬ma. Concludendo, nella ricerca, sia scientifica che umanistica, l’errore è parte integrante di un processo di studio, a volte necessario a comprendere l’iter giusto per raggiungere l’obiettivo prefissato, quindi penalizzare uno studente, ad esempio, per una risposta errata nella terza prova, impedendogli la lode, è un grave errore interpretativo per una corretta valutazione delle competenze.

Aldo Domenico Ficara
aldodomenicoficara@alice.it





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