Flc Cgil del Molise denuncia ancora tagli alla scuola. Su 89 istituzioni, 49 dimensionate
Data: Mercoledì, 20 luglio 2011 ore 05:00:00 CEST
Argomento: Sindacati


La manovra finanziaria del governo aggrava la situazione in cui versano le scuole italiane dopo tre anni di riduzione continua delle risorse professionali ed economiche, per il blocco dei salari e del rinnovo dei contratti, e per il disinteresse mostrato per la funzionalità del sistema di istruzione. Ai tagli si aggiungono le nuove norme per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche che si pretendono applicabili dal 1 settembre 2011, con la mobilità di tanti dirigenti ai quali non verranno riconfermati gli incarichi nelle scuole con meno di 500 alunni e la cancellazione di un decine di esoneri e semiesoneri dei vicari nelle scuole di dimensioni maggiori.   
Questo potrebbe significare per il Molise, che bisognerà procedere rapidamente ad un piano di dimensionamento per ben 49 istituzioni scolastiche (36 tra 300 e 499 alunni; 13 al di sotto dei 300 alunni). Dati del MIUR. Si tratta di ulteriori misure di tagli indiscriminati al personale e ai servizi che invadono competenze delle regioni alle quali è affidato il compito di programmare l’offerta formativa territoriale e non considerano in alcun modo la funzionalità delle scuole.
La scuola ha bisogno di stabilità e di certezze, deve avere le risorse indispensabili per poter funzionare e per programmare le attività necessarie. Nelle scuole è esaurita la capacità di compensare gli effetti disastrosi di decisioni del governo che hanno ricadute pesanti sulla didattica e sugli assetti organizzativi, funzionali al servizio scolastico. Accanto a questi problemi, per il personale pubblico, nella manovra, c’è un ulteriore salasso. I docenti, i dirigenti e tutto il personale ausiliario, tecnico ed amministrativo della scuola perderà migliaia di euro nei prossimi anni a causa dell'allungamento del blocco dei contratti fino al 2014 previsto dalla manovra economica.

Un docente di scuola,perderà in 4 anni (2010-2014) quasi 8.000 euro; un dirigente circa 16.000 euro; il personale ATA perderà in media 6.400 euro. Si tratta di stime in difetto, calcolate sugli stipendi medi rivalutati sull'indice IPCA indicato dal governo che è inferiore all'inflazione reale (2,6% a maggio). Le perdite, purtroppo, saranno molto più consistenti perché i rinnovi contrattuali rivalutano anche altre voci dello stipendio che restano ferme, come restano al palo gli scatti di anzianità. Preoccupante il blocco anche ai fini pensionistici. Con feroce continuità il governo si accanisce con tagli insopportabili sui settori della conoscenza, avvilendoli e rendendo la vita difficile a chi vi lavora. Una politica miope, punitiva e ideologica. FLC CGIL MOLISE

   (da  http://www.mynews.it)

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