Titoli di accesso per il concorso a ds? Una formalità di cui il Tar non terrà conto. In arme pure i precari dell’Anief.
Data: Martedì, 19 luglio 2011 ore 20:22:04 CEST
Argomento: Redazione


Uno sguardo dal ponte, diremmo con la letteratura, e ci si accorge che questo bando per il reclutamento di 2300 e rotti presidi è pressoché uguale a quello bandito nel 2004, se si esclude la faccenda complessa per allora della preselezione che si basava sui soli titoli per accedere alla graduatoria che avrebbe consentito la partecipazione agli scritti e quindi alle successive fasi. Come è noto i  ricorsi nel 2004 al Tar fioccarono, e non solo in Sicilia come ha fatto ben rilevare il nostro Polibio, e  il Tribunale concesse a tutti, ma proprio a tutti i postulanti, la sospensiva.  Che fu azione legittima, intendiamoci, dal momento che la stessa Legge consente marchingegni simili cosicchè sui banchi del concorso si trovarono  aspiranti senza i titoli richiesti che corrispondono appunto a quelli elencati ancora nell’odierno bando.
A parte i docenti di educazione fisica, privi di laurea magistrale, fecero il concorso ( e non ci interessa se lo superarono o meno e se si trovano oggi da questa sponda o dall’altra) giovani con solo qualche anno di ruolo,  docenti di applicazione tecnica, di educazione musicale, di religione e perfino funzionari del ministero distaccati nelle province. Un drappello di colleghi che non si lasciò intimidire né scoraggiare dal rigore dei requisiti e con determinazione andò avanti. La storia di quel concorso ormai non pare più interessare nessuno, tranne pochissimi professori battaglieri, ma essa dovrebbe insegnare a tutti i docenti aspiranti alla cattedra di preside a non mollare, mentre a nulla avrà giovato al ministero che si ostina a chiedere i titoli, visto pure che l’Anief  ha già lanciato la sfida invitando anche i precari con tre anni di supplenza a farsi avanti e perseguire la lunga marcia della giustizia amministrativa per conquistarsi l’ambita sedia di dirigente scolastico.
Come finirà? Non sappiamo certamente, ma tutto fa supporre quanto pronostichiamo se è vero, come lo è, che al concorso per ispettore, dirigente tecnico, un centinaio di vincitori della preselezione non partecipò agli scritti per un grossolano sbaglio dei funzionari, mentre un piccolo manipolo di ricorrenti al Tar, sonoramente bocciati, si presentarono con tanto di sentenza a Roma agli scritti.
Per quanto ci riguarda noi, come Aetnanet.org., continueremo la nostra battaglia per l’elezione diretta del preside.


Pasquale Almirante
p.almirante@aetnanet.org






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