Retroscena del piano di assunzioni truffa nel comparto scuola: il precariato non basta più, vogliono la schiavitù
Data: Lunedì, 18 luglio 2011 ore 17:12:31 CEST
Argomento: Comunicati


Si stanno svelando i retroscena del piano di assunzioni truffa nel comparto scuola: il precariato non basta più, vogliono la schiavitù
Il piano triennale di assunzioni nella scuola (67mila unità di cui 30.500 docenti e 36.700 Ata, previsto al comma 17 dell’articolo 9 della legge di conversione del cosiddetto Decreto Sviluppo, è subordinato all’esito di una specifica sessione negoziale concernente interventi in materia contrattuale per il personale della Scuola che assicuri il rispetto del criterio di invarianza finanziaria.Cosa significa?  
Significa che martedì 19 luglio sono convocati all’ARAN i sindacati di Stato e concertativi per stipulare un contratto separato per i nuovi assunti, il quale preveda l’azzeramento delle ricostruzioni di carriera per i precari che stipuleranno l’agognato contratto a tempo indeterminato.
Insomma Marchionne fa scuola: posti di lavoro in cambio di diritti.
Il precario neo-assunto a tempo indeterminato, dopo l’anno di prova, presenta istanza di ricostruzione della carriera: in pratica lo stipendio iniziale viene rideterminato in base all’anzianità di servizio e vengono assegnati i corrispondenti scatti di anzianità.
Per questa operazione l’Amministrazione ci mette mediamente due anni, quindi mediamente dopo tre anni dall’immissione in ruolo, l’ex precario vede riconosciuti nello statino paga gli scatti di anzianità e gli arretrati (dal 1 settembre dell’anno dopo l’immissione in ruolo – dopo l’anno di prova).
Non tutti gli anni pre-ruolo vengono comunque riconosciuti ai fini della ricostruzione della carriera, solo i primi quattro valgono interi, gli altri solo per i due terzi.
Già in questo emerge la profonda discriminazione per chi ha collezionato anni ed anni di precariato. Senza contare la disparità di trattamento per lavoratori che, pur svolgendo la stessa prestazione professionale del personale di ruolo, non percepiscono – da precari - gli scatti di anzianità.
Su questo i Tribunali del Lavoro di tutta Italia stanno dando ragione ai precari che stanno ricorrendo per il diritto appunto a percepire gli scatti di anzianità.
Legare le già misere assunzioni a questo ricatto è gravissimo: significa azzerare per i nuovi assunti anche decenni di supplenze, allude alla cancellazione del Contratto Collettivo e alla cancellazione della progressione automatica delle carriere.
Ricordiamo che il personale della scuola, come progressione di carriera, aveva solo gli scatti di anzianità, che la manovra economica dell’estate scorsa ha cancellato per tre anni tali scatti e che la manovra economica di questi giorni ne ha cancellato un quarto.
Insomma, ancora non sanno come attuare per il personale della scuola la cosiddetta riforma Brunetta per premiare il “merito” (legare i premi ai quiz invalsi od altro?) e nel frattempo si azzerano le “carriere” dei precari neo-assunti.
Un piano di assunzioni truffa dal punto di vista quantitativo, perché in tre anni significa circa 10.000 docenti e 10.000 ata l’anno, nemmeno la copertura del turn-over, diventa così l’anticamera della cancellazione di diritti per tutti.
Dal 2005 ad oggi ci sono stati ben 275 mila pensionamenti tra i docenti e il personale A.T.A., mentre 155 mila sono i posti finora cancellati a seguito dei tagli.
I posti vacanti per i pensionamenti e i posti disponibili di organico di fatto, decine e decine di migliaia nonostante i tagli, sono stati coperti in questi anni con i precari, proprio perché su un lavoratore a termine, mediamente, l’Amministrazione “risparmia” circa 9.000 € l’anno, perché i supplenti fino al 30 giugno non percepiscono gli stipendi estivi e, soprattutto, perché i precari non percepiscono gli scatti di anzianità, anche dopo decenni di servizio.
Ora l’azzeramento della carriera e la cancellazione degli scatti di anzianità per i precari neo-assunti, disvela chiaramente perchè nella scuola lavorano ben 250.000 lavoratori a termine – circa un sesto dei docenti e quasi la metà del personale ata: altro che eredità lasciata alla Gelmini da altri governi, altro che precari assunti senza essercene bisogno, altro che graduatorie farraginose che non funzionano; si tratta solo di una questione di sfruttamento, conviene pagare meno i precari che assumerli a tempo indeterminato, a meno che … non si contentino di essere pagati meno, con stipendi da fame, per tutta la vita lavorativa.
 
DIFFIDIAMO I SINDACATI DI STATO E CONCERTATIVI A FIRMARE QUALSIASI ACCORDO CAPESTRO SULLA PELLE DEI PRECARI, ACCORDI CHE CANCELLANO DIRITTI PER I PRECARI E PER TUTTA LA CATEGORIA.
INVITIAMO I PRECARI A RITIRARE LE DELEGHE AI SINDACATI GIALLI CHE SIGLERANNO CONTRATTI BIDONE E AD AUTORGANIZZARSI DAL BASSO PER: LE ASSUNZIONI SU TUTTI I POSTI DISPONIBILI IL RITIRO DEI TAGLI
LA PARITA’ DI TRATTAMENTO TRA PERSONALE A TEMPO DETERMINATO ED INDETERMINATO
18 LUGLIO 2011
Rete Autoorganizzata Docenti e ATA Precari Veneto

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