Da Prometeo a Mariastella... e poi? ... Inquietanti segnali di società della ''non conoscenza''
Data: Lunedì, 18 luglio 2011 ore 13:26:02 CEST Argomento: Rassegna stampa
ITALIA SCUOLA - Franco De Anna è sempre un acuto lettore dello stato
della scuola oggi e, perché no?, anche della scuola di domani! E anche
lui è portato a leggere i concreti tagli di Giulio e le vacue
giustificazioni di Mariastella non tanto e non solo come una "cattiva
volontà" dell'attuale maggioranza, ma come un primo segnale di una
svolta che si sta verificando - della quale peraltro non possediamo a
tutt'oggi tutti gli elementi per un'analisi compiuta - e che condurrà
ad un ridimensionamento di quella istruzione per tutti (gli auspici dei
tanti Delors della fine del secolo scorso) che una vagheggiata società
della conoscenza aveva reso non solo auspicabile, ma addirittura
necessaria e possibile.
Mi sono sempre chiesto: perché, dopo l'innalzamento dell'obbligo di
istruzione a 16 anni - dm 139/07 del periodo Prodi-Fioroni - l'attuale
maggioranza ha fatto di tutto per sabotarlo? Non solo non ha mai
sollecitato scuole e insegnanti per sostenerlo e realizzarlo, ma ha
impiegato ben tre anni (dm 9/10) per varare il modello di
certificazione che lo potesse concludere. E c'è stato di più! Con la
legge 133/08 si è stabilito che l'obbligo di istruzione - sottolineo di
istruzione - può assolversi anche nella formazione professionale
regionale. Di fatto si è tornati a quella sciagurata scelta della
Moratti che, abrogando l'innalzamento dell'obbligo di istruzione
attuato in regime di centrosinistra (legge 9/99), obbligava i
quattordicenni, a conclusione della licenza media, di optare - come da
sempre - tra l'istruzione e la formazione professionale regionale. E
ancora! Con la legge 183/10 si è stabilito che l'obbligo di istruzione
si può assolvere anche nei percorsi di apprendistato per l'espletamento
del diritto-dovere di istruzione e formazione.
Insomma, si è deciso per legge che per i nostri ragazzi le conoscenze
conseguite al termine della scuola media sono più che sufficienti per
accedere con piena cognizione di causa ad una società che, invece, si è
fatta e si fa ogni giorno di più sempre più complessa e difficile da
leggere e da interpretare. Ho parlato solo di conoscenze e non di
competenze! E non a caso! Com'è noto, gli esami di licenza media si
concludono anche con una certificazione delle competenze raggiunte
dagli alunni, ma... Il fatto è che non c'è alcuna indicazione normativa
a monte che indichi e definisca di quali competenze si tratti! Per cui
ogni scuola, ogni commissione d'esame "si inventa", letteralmente, le
competenze che più ritiene opportune! E ciò con grave smacco per
l'unitarietà del Sistema educativo nazionale di istruzione il quale,
invece, proprio sulla terminalità di un percorso di studi, o di un
ciclo, è tenuto per legge ad esprimersi. Non è un caso che nel dpr
275/99, all'articolo 1, comma 1, leggiamo che le istituzioni
scolastiche, in quanto espressione di autonomia funzionale, sono tenute
a "promuovere il raccordo e la sintesi tra le esigenze e le
potenzialità individuali e gli obiettivi nazionali del sistema di
istruzione". Ed è competenza del Miur (anche in forza di quelle norme
generali sull'istruzione che sono di competenza legislativa dello
Stato, come dall'articolo Cos. 117) definire gli obiettivi generali del
processo formativo nonché gli obiettivi specifici di apprendimento
relativi alle competenze degli alunni (dpr 275/99, art. 8).
Dov'è allora questa unitarietà di sistema, se alla fine della terza
media le competenze non sono comuni? Se poi pensiamo che al termine del
successivo biennio obbligatorio, realizzato o in una istruzione
tripolare (licei, tecnici e professionali) o nella formazione
professionale o nell'apprendistato, le competenze relative ai quattro
assi pluridisciplinari (dm 139/07) costituiscono un optional più che
una certezza, la conclusione è una sola: obbligo di istruzione addio! E
occorre dare un addio anche alla concorrenza con i giovani europei,
indubbiamente più preparati dei nostri. Per non dire anche che i
giovani europei escono dal sistema secondario a 18 anni e i nostri a
19, con un esame di Stato più verboso che sostanzioso e che per di più
non certifica alcuna competenza. Quando potremo colmare il gap che
differenzia il nostro Sistema di istruzione e formazione da quelli dei
Paesi dell'Ue?
Sembra che sulla nostra scuola incomba il mito di Prometeo. Per decenni
abbiamo dato ai nostri giovani memoria e intelligenza, per dirla con il
mito, o meglio un'istruzione generalizzata e diffusa, con una politica
scolastica che dagli anni Settanta alla fine del secolo scorso ha
sempre proceduto in salita! Anche con gli opportuni finanziamenti! E
poi? A partire dalle abrogazioni della Moratti è iniziato il declino!
Gli dei dell'Olimpo si sono vendicati! Intelligenza e istruzione ai
nostri cittadini? Mai più! Checché ne dica la nostra Costituzione! E
stiamo scivolando sempre più in basso, anche se è difficile vedere in
una gentile Mariastella l'aquila che ad aeternum divora il fegato del
nostro sfortunato eroe! Ed è per queste ragioni che mi sembra di
cogliere da questi inquietanti segnali un qualcosa di più: disinvestire
sulla scuola significa ricreare - e anche in tempi brevi - quella
differenza di sempre, che invece ci eravamo impegnati a cancellare, tra
pochi privilegiati che sanno e tanti che, invece, dal sapere sono
esclusi.
Se poi a tale fenomeno aggiungiamo anche tutti i problemi che insorgono
- e che insorgeranno - da processi immigratori sud/nord ed est/ovest
sempre più difficili da disciplinare, il rischio è che a una domanda di
istruzione crescente e diffusa si risponda con un'offerta sempre più
povera e limitata. Allora dovremo attendere che Prometeo si sia
liberato degli uccellacci che gli rodono il fegato? Sperando che nel
frattempo non sia definitivamente deceduto! E allora l'istruzione per
tutti e la società della conoscenza saranno state soltanto ulteriori
illusioni? Non so! So solo che un insidioso processo è in atto, che va
oltre Giulio e Mariastella.
Ma ... Franco De Anna che cosa pensa al riguardo?Maurizio
Tiriticco http://www.abystron.org/
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