Sogni precari d’una notte di mezza estate…
Data: Lunedì, 18 luglio 2011 ore 09:43:53 CEST
Argomento: Redazione


Dopo un breve e intenso week end con gli amici di sempre a Marina di Noto, nel solito hotel…dei “professori” (questione di trattamento economico!) ed una deliziosa cena per salutare un amico che va in vacanza, per un mese, in America (beato lui!), anch’io decido, all’improvviso, di concedermi un lungo e meritato periodo di riposo in un luogo bellissimo e lungamente sognato, con i colleghi, durante la ricreazione e nelle ore buche. La Tunisia! D’altronde, pure un insegnante, anche se precario, ha diritto alle vacanze! O no!? Quindi, dopo aver preparato accuratamente il viaggio, cercato notizie su Internet sulla storia, la cultura e i costumi di questo affascinante e misterioso paese, per “rifocillarmi” delle energie necessarie, prima della desiderata partenza, mi concedo un breve “riposino”… Imponenti vestigia romane, testimonianze di un'antichissima tradizione cristiana, paesaggi che sorprendono per la prevalenza del verde, abbondantemente trapuntato da colorate fioriture primaverili. La Tunisia offre questo e molto altro. Lo fa da tempo, avendo sposato la linea del turismo culturale – religioso accanto a quella «originaria» delle vacanze balneari.
Questo mi sembra di aver letto tante volte nei cataloghi turistici, sfogliati distrattamente, tra gli scaffali colorati della mia agenzia di viaggio.
E il viaggio comincia da Cartagine, ad una manciata di chilometri da Tunisi, precisamente dalla collina di Byrsa, balcone panoramico ed epicentro di una storia lunga 3.000 anni, a partire dalla fondazione ad opera dei fenici nell'814 a. C.
Quassù riecheggia il «Carthago delenda est» di Marco Porcio Catone ed il visitatore può rendersi conto personalmente di quanto quel proposito non restò lettera morta, peraltro tradotta anche in lingue diverse da quella dei latini.
Ecco le rovine del quartiere punico, quelle del foro romano, testimonianza della ricchezza della città in epoca imperiale, ed il museo che ospita resti raccolti negli scavi di oltre un secolo, realizzato laddove sorgeva la biblioteca di Sant'Agostino. E dopo aver ammirato vasellame, statue e mosaici, uscendo dal museo si può godere di una meravigliosa bouganville in un cortile a ridosso dell'ex cattedrale di San Luigi.
Altri siti ricordano l'antica tradizione cristiana: dal piccolo anfiteatro, dove nel 203 avvenne il martirio delle Sante Perpetua e Felicita, alle Terme di Gargilius che nel 411 ospitarono la Conferenza di Cartagine, teatro dello «scontro» fra vescovi cattolici (in primis Agostino) e donatisti. E poco distante ci sono i resti della Domus Caritatis, dove Agostino, vescovo di Ippona, soggiornava in occasione dei suoi viaggi a Cartagine, e dove si trova il primo fonte battesimale della città.
Scendendo verso il mare ecco le grandi cisterne della Maalga, dove in epoca imperiale veniva raccolta l'acqua portata dai monti attraverso un lungo acquedotto, ed un'altra opera di alto livello ingegneristico, vale a dire il porto antico. Imponente poi è il complesso delle Terme di Antonino, scoperte dopo i bombardamenti tedeschi del 1944: la loro costruzione, su una superficie di circa 4 ettari davanti al Mediterraneo, iniziò sotto Adriano per concludersi durante l'impero di Antonino Pio.
Anche l'entroterra offre siti archeologici di grande suggestione, immersi nel verde della campagna. Ad esempio, Oudhna, l'antica Uthina, con l'ampio anfiteatro da 16.000 posti ed il Capitolium, oppure Utica, più vicina al mare, con le sue necropoli puniche e soprattutto i mosaici d'età repubblicana, «ravvivati» dagli spruzzi d'acqua del custode per renderli più visibili all'occhio del visitatore.
Ma i mosaici più belli, provenienti da varie località, sono quelli ospitati nel Museo del Bardo, a Tunisi, ideale conclusione di un viaggio da ricordare. All’improvviso, stordito, mi sembra di sentire, da lontano, l’allegro calpestio dei ragazzi della mia scuola che “sfrecciano” nei corridoi pieni di luce, i soliti rimbrotti dei bidelli e l’inconfondibile voce del mio preside che sgrida sempre qualcuno. E, infine, sento, ferrea e decisa, la campanella del primo giorno di scuola… Intanto, mi risveglio dal “breve riposino”, affogato di tristezza e di sudore…!
E la mitica Tunisia, le antiche vestigia, le spiagge, il sole!? Era solo un sogno! Un sogno lungo un viaggio!
E si, per noi docenti precari, anche i sogni sono…precari, specialmente, in una notte di mezza estate!

Angelo Battiato  (inviato speciale a ...... per adesso do chianu a duca)
angelo.battiato@istruzione.it






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