I lavoratori della conoscenza non sono una ONLUS: organizzazione non lucrativa di utilità sociale. Semmai sono volontari pagati.
Data: Domenica, 17 luglio 2011 ore 17:39:16 CEST
Argomento: Opinioni


I lavoratori della conoscenza non sono una ONLUS: organizzazione non lucrativa di utilità sociale. Semmai sono volontari pagati. Il Sole24Ore del 16 luglio cita la fonte ISTAT: Oltre otto milioni di persone in Italia vivono condizioni di povertà. La crisi picchia duro sulle famiglie. L'11% della popolazione vive con una spesa mensile inferiore a 992,46 euro (limite per la condizione di povertà) per due persone. Inoltre 3 milioni e più vivono in condizioni di povertà assoluta. Negli ultimi anni politiche di contrasto alla povertà nel nostro Paese non ci sono state, anzi, ci sono state politiche dei redditi e politiche fiscali che hanno ulteriormente indebolito le famiglie, in particolare le famiglie con più figli. Almeno due famiglie su cinque sono costrette a tagliare la spesa alimentare. Il Codacons sottolinea che “i milioni di italiani in condizione di povertà sono incompatibili per un Paese che vuole definirsi civile”. Giovanni Sicali giovannisicali@gmail.com “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico, e s’imbatté in ladroni i quali, spogliatolo e feritolo, se ne andarono, lasciandolo mezzo morto … (Lc 10,30…)” La chiamano la parabola del buon samaritano, con un efficace ossimoro e una contraddizione in terminis, perché ogni samaritano per antonomasia era un fannullone e bastardo dentro. Nella parabola evangelica, le istituzioni non fecero nulla nei confronti di quel povero cristo anzi pensarono ai fatti loro: uno era sacerdote-ministro del tempio, l’altro impiegato della casta-tribù levitica. Se il mal comune è mezzo gaudio i sacrifici dovremmo farli tutti e subito. Invece i politici li faranno alla prossima legislatura! Dopo la manovra economica 2011, si è aperto un abisso, uno iato, una voragine tra i “politici” e l’elettorato. Intanto un precario (Spidertruman) ha aperto un blog sui privilegiati, che vedono il povero italiano derubato e lasciato mezzo morto sulla via già “in discesa”, ma guardano e tirano dritto per la loro strada. Basta cliccare su Facebook: “I segreti della casta di Montecitorio” (100.000 contatti-amici in meno di 2 gg). Si dà notizia di sconti, contratti, tariffe ridotte, intrallazzi dei signori della politica, di destra, di sinistra, di centro; finte scorte, furti fasulli per ottenere rimborsi, minacce inesistenti per ottenere l'auto blu, viaggi gratis per amici e parenti, sconti giganteschi e stipendi elencati uno ad uno per mettere a nudo i privilegi della politica. Si legge dei barbieri pagati11 mila euro al mese, di poliziotti costretti a fare da chauffeur alle mogli degli onorevoli… Eppure per dare un buon esempio potrebbero velocemente approvare una Tremonti-bis con 4 articoli: Anticipazioni e subito, come per i ticket sanitari, dei sacrifici dei parlamentario, rinviati al 2013-14; Riduzione del 50% del numero dei deputati e senatori; Riduzione del 50& del numero dei consiglieri regionali; Abolizione delle Province. Cosa fa invece il Parlamento? Si è occupato del fine vita e ha votato una legge definita “infame”da Paolo Farinella nel suo blog perché aggira e svuota anche l’art. 32 della costituzione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizioni di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Sembra che la casta anziché pensare al malato si interessa di più delle industrie che producono sofisticati macchinari per la sopravvivenza vegetativa! “U lupu di mala cuscenza, comu òpira pensa”. Se fosse rispetto della vita, allora tutti coloro che hanno voluto questa legge dovrebbero soccorrere i milioni di persone povere che rischiano di morire dissanguati ai bordi delle strade, dove “Dio è morto”. Ricordo che la canzone di Guccini-Nomadi venne ritenuta blasfema dalla RAI e censurata in Italia, mentre io l’ascoltavo liberamente in stereofonia su radio Vaticana. Il pezzo richiama sani principi morali. Almeno in questo la Chiesa, negli anni 60, lo aveva capito! In assenza del potere civile (e spesso anche religioso), supplet la solidarietà del mondo dei volontari. Per questi il comportamento dell’infedele e cattivo samaritano è il modello assoluto nei confronti dell’altro, del prossimo (superlativo di prope), del più vicino, di qualunque religione, etnia, ceto sociale. Sono interessanti i verbi della “manovra” del buon samaritano: “Vide quel poveraccio, ebbe compassione, gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, lo caricò sul suo giumento, lo portò alla locanda, si prese cura di lui”. Anche la scuola italiana è derubata, è moribonda, è in mezzo ad una strada. I lavoratori della scuola (tantissimi!) abbiamo seguito una “vocazione” e con fatica siamo diventati anche docenti. Forse se ne sono accorti anche quelli che amministrano lo Stato e senza ringraziarci per quello che facciamo con tanti sacrifici ci considerano volontari di una ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) che svolgiamo lavori socialmente utili, gratis et amore Italiae! Volontari sì, ma pagati. Teniamo famiglia e “u putiaru voli i picciuli”. E per favore, più soldi alle scuole e alla ricerca e meno bombe. Parafrasando Battisti-Mogol: “Caro parlamentare, io lavoro e penso a te, torno a casa e penso a te… Non so con chi adesso sei, non so che cosa fai, ma so di certo cosa stai pensando… Scusa e' tardi e penso a te, sono al buio e penso a te. Io non dormo e penso a te…” Giovanni Sicali giovannisicali@gmail.com





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