La scuola a Catania è presente e viva anche se … dimenticata e messa dopo la “E”
Data: Sabato, 16 luglio 2011 ore 10:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Con assidua frequenza abbiamo  constatato  come i politici, che a scuola non erano tanto bravi, commettono  errori “volontari” di ortografia, scrivendo la parola scuola senza la “c” e quindi si legge “suola” , destinata ad essere calpestata e sottomessa.
Anche la gestione amministrativa del Sindaco Stancanelli non  sembra discostarsi molto da tale prassi , consolidata nel tempo.
L’Assessorato alla Pubblica Istruzione  che nel tempo ha preso il nome di “Politiche Scolastiche” nel progetto di sviluppo della città di Catania sembra destinato a restare indietro e collocato  sempre dopo la “e”. Nel primo rimpasto  della Giunta con gli Assessori “tecnici”  è stato  aggregato all’Assessorato al Turismo e per un anno e mezzo  è stato del tutto trascurato.  Con il  secondo rimpasto  e l’ingresso degli  Assessori “politici,” è stato    aggregato all’Assessorato alla Salute e stando sempre dopo la “e” non può avere la sua vitalità, la sua identità, la sua “voce”. destinato a restare in seconda fila, e  adare precedenza ad altre priorità. Eppure, nei discorsi politici  e programmatici si usa dire che: “La scuola è  il cuore pulsante della società che cresce,  , straordinario luogo di accoglienza e di integrazione… un  qualificato “ascensore sociale”.  Risparmiare sull’istruzione significa disinvestire sul futuro…
Anche alla Regione la scuola è stata  sempre dopo la “e“,   come appendice dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali, Ambientali, e…. Pubblica istruzione “  e nel rinnovato assetto regionale  l’Assessorato alla Pubblica istruzione ha aggregato la Formazione Professionale, la quale, per  quantità di fondi   e opportunità politiche, assume la primazia  nelle attenzioni amministrative e finanziarie,  rispetto alla scuola che diventa un peso,  facendo registrare   nel bilancio regionale soltanto “uscite “ .
La Catania di Samarcanda e di Report resta ancora drammaticamente  attuale  e quindi c’è  ancora tanto da fare: dalla dispersione scolastica nei quartieri a rischio, alle devianza minorile, dalla diffusione  tra i giovani della droga, del fumo, dell’alcool, senza poi addentrarsi nel tunnel della disoccupazione e del malaffare
    La radiografia di Catania  è stata più volte  mostrata all’attenzione dell’intera Nazione  nel corso delle  trasmissioni televisive di Report   e l’immagine negativa della città di Catania  è entrate in tutte le case degli Italiani
    Alle  denunce di degrado delle scuole di   Librino  il Comune ha risposto con la convenzione per i servizi di manutenzione scolastica affidati alla Multiservizi , ma abbiamo sperimentato il fallimento di tale operazione . i problemi della sicurezza degli edifici  scolastici, degli arredi, della  manutenzione  ordinaria e straordinaria sono sempre presenti ed emergono nei casi limiti  di acclarata emergenza e poi tutto si assopisce come prima
    Anche la lodevole  iniziativa del Sindaco attraverso la convocazione degli “Stati generali” della città di Catania al fine “di mettere in sinergia Amministrazione  e cittadini, dopo averne ascoltato e accolto le istanze”, non ha dato ancora i frutti sperati
    Abbiamo, infatti, segnalato che la voce “scuola”  originariamente non figurava  tra i temi ed i titoli dei tavoli tematici  degli Stati Generali, ed in seguito è stata inserita  ed “ascoltata”, ma  dopo il tanto dire, ancora c’è molto da fare.
    L’imminente avvio dell’anno scolastico ci trova impreparati ad affrontare le emergenze  del nuovo assetto scolastico, secondo le indicazioni del dimensionamento e delle reali necessità di arredi, di servizi, di buoni libro,  di supporti funzionali alla didattica, dato che il Comune da quasi cinque anni non ha assegnato alle scuole i necessari contributi previsti dalla legge regionale
    La scuola catanese, pur essendo “ammalata” di abbandono e di disattenzioni, nonostante tutto, è bella ed è anche di buona qualità. Opera in maniera lodevole, grazie alla capacità organizzativa dei dirigenti, e, grazie all’alta qualità didattica dei bravi professori che insegnano e formano i giovani allo studio e all’impegno per  sviluppare tutte  le competenze  funzionali al lavoro di domani
 Spesso si evidenzia che fa più notizia una scuola disastrata, un atto di bullismo, un docente poco esemplare, e a tutto ciò la stampa dedica ampie pagine e titoloni, mentre la foresta verde e fertile della scuola siciliana  e catanese che opera con profitto viene dimenticata e messa “sotto il moggio” insieme alle tante scuole belle e ben organizzate, ai nostri ragazzi “positivi”, bravi, generosi, studiosi e meritevoli che sanno fare anche i “sindaci” e vincono le olimpiadi di grammatica, di matematica e d’inglese.
Se i ragazzi arrivano a tali traguardi è certamente merito dei bravi docenti dei quali nessuno parla. Ecco perché si chiede che vengano sostenuti con adeguati sostegni le “eccellenze” della scuola catanese, portandole a modello regionale e nazionale e consentendo così un efficace riscatto e non solo di immagine del nostro Comune  e dell’area metropolitana.
Gli Stati  generali della  Catania educativa  passeranno alla storia come una tappa di inizio di un nuovo cammino, un segnale forte di ripresa e di rilancio della città di Catania che ancora una volta intende e vuole “risorgere”, soltanto se “insieme” amministratori ed operatori scolastici  collaborano  per “il bene comune”. Non si può, infatti,  immaginare, né disegnare una “città del futuro” senza la scuola che ne costituisce la base e l’elemento vitale della cittadinanza attiva.


Giuseppe Adernò
 Presidente ASASI Catania







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