I precari di Ravenna: ''Graduatorie, saremo 'invasi' dai docenti del sud''
Data: Venerdì, 15 luglio 2011 ore 05:46:50 CEST
Argomento: Rassegna stampa


I PRECARI della scuola sono in agitazione, per la prevista ‘invasione’ di insegnanti da altre province nel prossimo anno scolastico, e per le classi affollate, in alcuni casi superiori ai 30 alunni. Ieri alcune decine di docenti hanno inscenato un ‘flash mob’ in piazza del Popolo, sotto le insegne della Flc Cgil e attorno a un cesto della spazzatura con scritto ‘Rifiuti dell’organico scolastico’.
 Secondo le graduatorie per l’immissione in ruolo rese note l’8 luglio — riferisce il sindacato — nelle scuole d’infanzia i primi quattro posti sono stati assegnati a insegnanti trasferiti da Varese e Padova, e in totale 103 posti su 327 spettano a docenti di altre province. «Alle primarie — aggiunge Edmondo Febbrari, del coordinamento precari Flc Cgil — ci sono stati 74 trasferimenti nei primi 210 posti, e i primi 26 vengono tutti dal sud: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia». È l’effetto della riapertura delle graduatorie con gli inserimenti ‘a pettine’, ovvero il posizionamento in graduatoria del docente a seconda del suo punteggio (indipendentemente da dove lo abbia maturato). La situazione è analoga alle medie: per la cattedra di Italiano, ad esempio, i primi cinque in lista vengono da fuori, per Francese i primi quattro posti sono trasferimenti, e per le cattedre di Sostegno i ‘trasferiti’ sono 19. Alle superiori, i casi più eclatanti riguardano le discipline artistiche (12 trasferimenti nei primi 20 posti), le discipline giuridiche (sette nei primi 10) e quelle economico-aziendali (19 su un totale di 27). Le conseguenze, per i precari ravennati, sono pesanti: «Insegnanti vicini all’immissione in ruolo — spiega Febbrari — ora vengono ‘ricacciati’ indietro in graduatoria. Sia chiaro, non è una guerra tra nord e sud: abbiamo tutti il diritto di lavorare».
UN ALTRO fronte aperto è quello delle ‘classi pollaio’: «In provincia — prosegue Febbrari — abbiamo contato 55 classi non a norma dal punto di vista della sicurezza, a Cervia, Faenza e nel lughese. Al liceo artistico di Ravenna si prefigurano classi da 32 studenti, al classico le nuove terze potrebbero arrivare a 33». Con ovvie conseguenze sugli studenti disabili: «Una classe che comprende alunni con handicap grave non potrebbe superare i 20 elementi totali, 22 per le disabilità non gravi. Ma ci sono già classi di 29 studenti, e all’istituto Stoppa di Lugo si rischia di avere due prime con quattro disabili ciascuna. È inaccettabile: speriamo di non dover presentare un esposto alla Procura». «Mentre il numero di alunni sale di 3.500 unità — aggiunge Valeria Monti, della Flc Cgil — il governo ha tagliato 600 posti docente». Caso limite è l’Ipssar di Cervia: all’istituto alberghiero, con il nuovo monte ore e il blocco del turnover, «sono stati tagliati tre Ata, un amministrativo, il 50 per cento dei docenti di laboratorio, e hanno trasferito un’insegnante di tedesco dopo 25 anni in quella scuola».
LA FLC CGIL chiede all’Ufficio scolastico provinciale che «tutti gli spezzoni orari rimasti come residuo vengano inseriti nelle disponibilità per le supplenze a tempo determinato fino al 30 giugno o 31 agosto, affinchè possano essere assegnati ai precari, assieme agli spezzoni orari superiori alle sei ore settimanali».  (da http://www.ilrestodelcarlino.it/)

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